Roberta
Data: 07/05/2018,
Categorie:
Hardcore,
Autore: antonio89x
Ero a Roma per lavoro, e vista l'occasione avevo preso un appuntamento conRoberta, un incontro che avrebbe dovuto essere solo di socialità e perconoscerci da vicino. Ero sceso alla stazione Garbatella della metro B, edora camminavo lungo Circonvallazione Ostiense. Avevo un passo spedito,abbastanza deciso, e procedevo verso via Colombo: avevamo appuntamento inun bar verso la fine della strada, prima di arrivare a via Colombo, sullasinistra, all'angolo di una traversa di cui non ricordo bene il nome, forsevia Usodimare, ma potrei sbagliarmi essendo passato qualche anno.Mentre procedevo, ripassavo mentalmente come ero arrivato a quell'incontro.Io e Roberta ci eravamo conosciuti su Internet, e prima di allora non miera mai successo di prendere un appuntamento con una persona conosciuta inRete. Tra l'altro non è che l'avessi conosciuta in qualche luogo virtualedove si parlasse di sesso, perchè lì non ci vado mai, neanche roba BDSM,perchè non ci muoio dietro al BDSM, preferisco il bondage, anche spinto,quello dove c'è un totale impedimento dei movimenti, ovviamente mi piacesubirlo, mettermi nelle mani della mia predatrice. Invece Roberta l'avevoconosciuta su un forum dove si parlava di politica! Una cosa strana, no?Scrivendo su un forum di politica, non di partito sia chiaro (io non hotessere di partito e mai ne avrò), non avrei mai immaginato di trovare unadonna che prima praticasse il tacchinaggio e poi passasse direttamenteal "provarci"...L'avvicinamento era stato strano, mi ...
... aveva colto alla sprovvista, visto cheoltre a commentare quel che scrivevo sul forum, mi scriveva messaggiprivati in cui mi parlava esclusivamente di temi politici a livellomondiale, come il riscaldamento globale, la salvaguardia delle balene e deidelfini, la difesa della foresta amazzonica, la produzione energeticamodiale, tutte cose che, non lo nascondo, suscitano da sempre un mioattento interesse ed impegno. Poi, un giorno ai primi di ottobre (l'annonon lo dico) mi scrisse facendomi domande più personali, ma le solite coseche si chiedono quando si diventa amici di penna, anzi "amici di tastiera":dove vivi, cosa fai nella vita, cosa hai fatto in passato, insomma nulla dispeciale.Poi, al passare dei giorni, ma dico proprio dei giorni, non delle settimane,i suoi messaggi assunsero uno spirito più provocatorio, di quelprovocatorio che, a livello mentale, gradisco particolarmente. Infatti nonerano provocazioni che lasciavano sottintendere un "ci sto", ma malcelavanoun "io prendo", che su di me ha ben altro effetto. Certo, non abbastanza dacedere. Neanche quando mi mandò una sua foto, ed io le mandai la mia,neanche quando ci scambiammo i cellulari. Non cedevo, al punto in cui unasera al telefono mi disse: "Tu sei troppo uno spirito libero, o così vuoiapparire pubblicamente, pertanto direi che vai domato. Domato e legato."Ora camminavo lungo Circonvallazione Ostiense e pensavo a come sarei statoeventualmente legato.Mentre già mi sentivo la sensazione delle corde sulla pelle, la ...