1. La giapponesina vi


    Data: 07/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    ... sculacciarla a sangue ma non potevo far troppo rumore e rovinare la messinscena.
    
    Comunque presi mentalmente nota che la prossima volta che saremmo stati da soli le avrei fatto il culetto viola e lo stesso trattamento sarebbe toccato anche al maritino.
    
    Tolsi la listella col velcro che si era rivelato troppo per lei e poi scesi dalla scala costringendola ad allontanarsi dal mio cazzo.
    
    Adesso mi sarei divertito alle sue spalle, sapevo che il pericolo di essere scoperti non esisteva più ma lei ne era all’oscuro quindi la presi per mano e la portai vicino alla porta di camera e la feci mettere a quattro zampe con il viso a 20 cm dalla porta.
    
    Si girò col viso bianco di paura in una muta supplica alla quale non risposi anzi, le sollevai il vestitino e le piantai l’uccello nella fica con un colpo solo sentendola emettere solo un lievissimo sospiro spaventatissima dall’idea di far rumore.
    
    Poi rimasi affondato in lei gustandomi le reazioni del suo corpo: era terrorizzata ma la sua fichetta pulsava dotata di vita propria e la paura che provava non faceva altro che aumentare la sua perversa eccitazione.
    
    Dopo presi il manico e iniziai a spingerlo nel suo culo tondo che per quanto abituato dalla mattina, adesso con l’uccellone infilato davanti, non riusciva ad accoglierlo.
    
    Dopo qualche secondo di resistenza portai una mano tra le sue gambe e agguantai le labbra della fica stringendo il bottoncino tra di loro con forza.
    
    Il risultato fu un brivido enorme che la ...
    ... scosse e il bastone che come per magia, penetrò nel culo come nel burro.
    
    Ora potevo iniziare a muovermi lentamente assaporando il massaggio che la sua passera strettissima mi donava.
    
    Lei stava impazzendo dal piacere e si mordeva le labbra per non emettere alcun suono ma le vibrazioni del suo corpo erano inequivocabili.
    
    Ogni tanto toglievo e rimettevo il manico trovando sempre meno resistenza.
    
    Ormai mi veniva incontro ad ogni affondo inarcandosi facendo diventare quel sedere di porcellana ancora più bello.
    
    Le tirai fuori le tette perfette causandole un brivido di eccitazione ma anche di paura perché diventava ancora più difficile ricomporsi nel caso fosse uscito il marito.
    
    Io, consapevole di questo, iniziai a stringerle con forza sentendo la consistenza perfetta sotto le mie mani e stringendo i capezzoli che erano diventati due chiodi.
    
    Lei era terrorizzata ma eccitatissima la sentivo vibrare e c’era il rischio che iniziasse di nuovo a schizzare dappertutto, quindi rallentai un po’ sia le carezze che gli affondi anche perché non ce la facevo più, dovevo venire, quindi decisi che era arrivato il momento di sodomizzare la bambolina.
    
    Mi sfilai da quel nido morbido con gran dispiacere e anche la sua faccia, che girò verso di me, mostrava chiaramente il suo disappunto mentre la sua fichetta pulsante e il suo culetto occupato dal pezzo di legno erano uno spettacolo meraviglioso.
    
    Era a quattro zampe davanti alla porta della camera del marito con tette fuori ...