1. Gang bang a new york - 3


    Data: 08/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... afflosciato come una marionetta.
    
    Non avevo mai preso un cazzo così grosso e mai mi era successo di sborrare solo perché qualcuno mi stava inculando! A questo punto, Ronny mi afferrò per i fianchi e prima mi ribaltò sul fianco, poi sulla schiena, il tutto senza sfilarsi da me neanche di un centimetro... cosa che, anche volendo, sarebbe stato alquanto difficile, strettamente inchiavardati come eravamo!
    
    Appena me lo sentii sopra, gli passai le gambe attorno alla vita e gliele avvinghiai dietro la schiena, all’altezza dei reni, premendo giù con forza per sentirmelo ancora più dentro. Lui, allora, si puntellò sulle braccia e cominciò a pompare lentamente.
    
    All’inizio, pur muovendosi solo di qualche centimetro, il suo cazzone sembrò che mi stesse rimescolando l’intero apparato viscerale; ma poi, mercé l’abbondante lubrificazione, nonché il progressivo allentamento dei miei sfinteri, prese a scorrermi nel
    
    retto avanti e indietro, come il pistone ben oliato di una fuck-machine. Mi sentivo pieno,
    
    straboccante di cazzo…
    
    Quando fu sicuro che tutto era ormai a posto, Ronny ripiegò le gambe e mi passò le braccia attorno alla schiena, stringendomi a sé. I suoi colpi erano adesso lunghi e decisi, alimentati da una lussuria animalesca da tempo dimenticata. Ci baciammo con foga, mentre mi scopava, e le nostre lingue duellarono come impazzite.
    
    “Fottimi, cazzo… - rantolai fra un bacio e l’altro – Fammi vedere che maschio sei veramente!”
    
    “Ecco che maschio sono, puttana! – ...
    ... ansimò lui in risposta – E’ il mio cazzo che volevi, vero?”
    
    “Sì, Ronny…”
    
    “Mi hai scopato perché volevi il mio cazzo, vero? E’ il maschio che ti piace!”
    
    “Sì, Ronny… - gemetti – E’ una vita che ti sogno…”
    
    Poi, i suoi movimenti presero a farsi più scomposti, i suoi occhi presero ad annebbiarsi, il suo volto a farsi stravolto dal piacere che montava dentro di lui.
    
    “E’ il mio cazzo che volevi… E allora eccotelo, italiano… - ansimò e il respiro gli si fece più pesante – Eccotelo tutto il mio cazzone… Goditelo, cagna puttana … Ahhh… Cazzo! Ecco… sto…”
    
    “Sborrami in culo, Ronny – urlai, intuendo quanto stava per succedere – Sborrami in culo, cazzo!”, e gli avvinghiai ancora più forte le caviglie dietro la schiena.
    
    “Sì… Ohhhh…. Ti sborro in culo, puttana italiana… Ohhh… - sguaiolò contorcendosi in
    
    uno spasimo di piacere – Ti sborro in culooooo!...”
    
    E mi abbrancò a sé, dopo un ultimo affondo poderoso, mentre con scatti violenti il suo cazzo in orgasmo mi riversava negli intestini una fiumana di sborra. Un languore soporoso mi si irradiò dal buco del culo per tutto il basso ventre, mentre Ronny allentava la stretta e il suo nerchio lentamente si quietava.
    
    Poi fece per uscire, ma io me lo tenni incollato al culo con le gambe avvinghiate, finché il cazzo gli si smollò e sgusciò fuori da solo con un risucchio bagnato. Sospirai, portandomi la mano il mezzo alle gambe: il buco indolenzito pareva una ferita aperta da cui colava fuori un caldo siero colloso. Avrei ...
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