La mia puttana - Racconti Erotici

La mia puttana

Chiudo la comunicazione. Sono in auto a pochi minuti da casa tua. Ti ho avvertita che sto arrivando. E ti ho dato le ultime disposizioni su come ti voglio.

Se penso che una volta non volevi saperne di ordini, non eri disponibile e giocare e provare. O meglio, lo eri, ma entro certi limiti. Poi è arrivato quel giorno, quella sera, in cui dopo tanto accennarti, ti ho sodomizzata. Mi ricordo i muscoli della tua schiena, mi ricordo che avevi la pelle d’oca sulle natiche, sinonimo, nel tuo caso, di grandissima eccitazione, e poi ansimavi, ti mancava il respiro per quella penetrazione inusuale (allora, oggi non è più così). Ma ti ci sei abituata subito. Da lì raramente abbiamo scopato senza fare un passaggio in ogni tuo anfratto.

Ma veniamo a stasera. Ho in serbo per te una sorpresa. Proprio il fatto che tu ora accetti qualsiasi cosa ti faccia fare. La sola condizione è che non ti venga fatto del male, non vuoi essere menata.

E ci mancherebbe! Sei la mia preziosa puttana, ti tratto bene, voglio valorizzarti, mica annientarti. Sai che ci sarà qualcosa di nuovo, ma non hai idea. Sai che sarà un nuovo limite, ma non intuisci dove la mia mente fervida (o depravata, secondo i punti di vista), voglia condurti.

Spengo l’auto. Entro in casa tua. Tu sei in camera, al piano di sopra. Chiudo la porta e ti raggiungo. Nuda salvo un paio di scarpe tacco 12. Molto sexy, ed in linea con la mignotta che voglio tu mostri essere.

Sul letto alcuni giochi, un paio di vestiti. Aggiungo ...

... un nuovo gadget. Una mascherina nera, che ti coprirà totalmente la vista. Fremi, temi che mi spinga oltre, ma ti ricomponi subito, appena ti bacio e ti passo un dito posteriormente fino alla tua fica, che è già bagnata. Mmmmm, meraviglia. Adoro sentirti sempre così disponibile.

Scelgo il vestito, ti provoco un pochino con un po’ di leccatine a fica e culo, alternando le dita, ma nulla che ti faccia già godere. Prendo il butt plug, te lo faccio insalivare e te lo infilo nel culo mentre ti tocco la fica. Ti ecciti. Una volta inserito stabilmente al suo posto, ti bacio e ti vesto (niente biancheria). La mascherina la tieni in mano mentre andiamo in auto.

Dopo un po’, una decina di minuti, ti dico di metterti la mascherina perché non voglio che vedi in che direzione andiamo. Fai un po’ di resistenza, ma la mia mano che sale fino alla fica e ti trova eccitata. Mascherina finalmente al suo posto. Per farti eccitare, ma rilassare, continuo a massaggiarti delicatamente le labbra della fica. Sei bagnata, molto e come sempre. Ti chiedo se nella borsetta hai qualche gioco con te. Mi chiedi perché e ti rispondo che capirai.

Una ventina di minuti, ma non riesci a capire dove siamo e mi fermo. Siamo davanti ad uno stabile che nemmeno io conosco, ma dalla descrizione ricevuta è quello concordato.

Ti apro la portiera e ti faccio scendere, guidandoti con delicatezza. Ti sussurro un po’ di parole, per aumentare l’eccitazione e per tranquillizzarti. Come sempre, la tua testa ti mette ...