1. L'insegnante di sesso


    Data: 12/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: prassitele

    Premessa. - Questo racconto non è mio, ma di un ragazzo mio caro amico che me ne ha garantito l'autenticità autobiografica. Spero che lui lo legga e lo riconosca, e forse potremo riprendere i rapporti che abbiamo interrotto a causa dei suoi genitori. Lui non lo ha mai pubblicato.
    
    L'INSEGNANTE DI SESSO
    
    Cap. 1
    
    Come molti ragazzi della mia età ho scoperto presto che menarsi il pisello dava piacere. Così l’ho sempre fatto anche se le prime volte, ad un certo punto, sentivo come una vampata di calore e il pisello da duro si ammosciava. La cosa è andata avanti così per molto tempo finché, un giorno, assieme alla vampata di calore dalla fessura del pisello è uscito un piccolo getto di crema bianca. La cosa mi ha stupito ma non me la sentivo di chiedere ai miei compagni che mi avrebbero canzonato. Ormai avevo 13 anni.
    
    In quel periodo andavo ancora a confessarmi, circa una volta al mese, ed i miei peccati erano i soliti “Ho saltato la messa, ho disobbedito ai miei genitori, ho litigato coi compagni, ecc.” Così un giorno che ero in confessionale, don Mario, ascoltato il mio elenco di peccati, improvvisamente mi chiese:
    
    “Ma tu non ti meni mai quel coso che hai davanti? Tra l’altro, come lo chiami?”
    
    “Pisello”
    
    “Ah Capisco!” disse don Mario che aveva capito benissimo la mia ingenuità – “Sappi che quello non si chiama pisello ma si chiama cazzo. Ripeto tu non ti meni mai il cazzo?”
    
    “Qualche volta” - “Per menartelo cosa fai. Aspetti che ti diventa duro e apri la ...
    ... patta e te lo tiri fuori dai pantaloni o ti cali i pantaloni e le mutande e lo lasci libero?”
    
    “Veramente apro la patta e…” – Don Mario mi interruppe – “Se hai il cazzo duro farai fatica”
    
    “Si, faccio fatica ma non sempre sono in posti dove posso calarmi i pantaloni e le mutande.
    
    Quando sono qui in oratorio, ad esempio, se mi viene voglia corro nei bagni ma lì apro solo la patta e me lo meno”
    
    “Hai ragione. Prima di menartelo ci pensi, pensi alla forma del cazzo, al piacere di menartelo oppure tutto succede improvvisamente?”
    
    “No. Ci penso sempre prima. Tante volte ho voglia di menarmelo ma sono in strada o sono in giro e se posso corro subito a casa, nel bagno, e allora si che mi posso togliere pantaloni e mutande, prendere in mano il cazzo e menarmelo”
    
    “Non ti viene voglia di toglierti tutto, metterti nudo davanti allo specchio, guardarti il cazzo bello duro, prendertelo in mano e menartelo?”
    
    “Non ci ho mai pensato. Proverò nella mia camera dove c’è uno specchio grande”
    
    “Quando te lo meni usi due dita oppure impugni completamente il tuo cazzo, gli scappelli la testa facendo andare la pelle avanti e indietro?“
    
    “Me lo impugno tutto nella mano. Veramente non ci sta tutto nella mano perché è più lungo della mia mano” –
    
    “Caspita. Hai il cazzo bello lungo allora!” esclamò Don Mario che pose la successiva domanda ansimando leggermente
    
    “Prima di menartelo lo guardi bene, lo ammiri bello duro, lo palpi un poco e poi lo accarezzi lentamente oppure te lo meni ...
«1234»