L'insegnante di sesso
Data: 12/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: prassitele
... sai usare il computer?” – “Si” – “Senti. Avrei bisogno di uno che mi aiuti ad inserire nel computer tutte le iscrizioni dell’oratorio estivo ed io in queste cose sono un po’ imbranato. Mi aiuteresti? – “Certamente. Quando ha bisogno?” – “Anche adesso. Andiamo su in casa mia”
“Va bene” – Ci avviammo a casa del prete. Entrati lui chiuse la porta, mi portò nel suo studio ove c’era già aperto un computer e mi spiegò il lavoro da fare. Iniziai e don Mario mi disse: “Vai avanti da solo. Io vado di là un momento” e si diresse verso la sua camera da letto, chiuse la porta dietro di sé ed io proseguii nel mio lavoro.
Ad un certo punto, improvvisamente, lo schermo del computer si oscurò e dopo qualche secondo sullo schermo apparvero due uomini nudi che si palpavano l’uccello l’un l’altro, il tutto accompagnato da una musica ad alto volume. A quel rumore don Mario uscì dalla sua camera e venne da me, vide quello che c’era sullo schermo, sorrise E poi mi domandò:
“Ti piace?” I due nel frattempo si stavano palpando e baciando “Non c’è niente di male. È bello essere nudi. Non vergognarti delle tue nudità, anzi! Vuoi provare a metterti nudo? Guarda, lo faccio anch’io” e così dicendo aprì la veste e lascio cadere l’abito talare. Sotto era completamente nudo e si vedeva bene il cazzo in mezzo alle gambe circondato da un folto cespuglio di peli. Don Mario mi incitò nuovamente “Dai, prova a metterti nudo, metti in mostra il tuo cazzo. Fai come loro” – Così dicendo mi invitò a guardare ...
... la televisione dove iniziarono a scorrere foto di ragazzi come me, scattate in sequenza, che si spogliavano e presentavano, in primo piano alla macchina fotografica, il loro cazzo bello grosso, dritto e duro e questo mi eccitava veramente. Nelle foto riconobbi alcuni miei compagni di oratorio. Allora mi spogliai e rimasi nudo, col cazzo che ormai era durissimo. Don Mario mi guardò e mi disse “Come sei bello. In questi mesi ti ho immaginato continuamente ma la realtà supera la fantasia. Hai un uccello di dimensioni veramente notevoli” Mentre continuavo a guardare le foto nel televisore don Mario mi si avvicinò e cominciò ad accarezzarmi il petto, passò la mano sui capezzoli e me li strinse delicatamente fra l’indice e il pollice, tirò il mio cazzo verso il basso, lo rilasciò quasi subito ed il mio uccello volò immediatamente verso l’alto. Il prete ripeté l’operazione un po’ di volte poi disse “Ti avevo promesso di farti vedere come menare bene l’uccello. Ecco come si fa” prese in mano il cazzo durissimo e iniziò una sega lenta e eccitante. Faceva scorrere lentamente, come una carezza, la pelle del prepuzio fino a fondo e poi risaliva accarezzando il glande; poi scappellò il mio tarello, tenne la pelle tesa così da far risplendere la testa del cazzo, si leccò l’altra mano, la usò per impugnare il mio manico e la fece scivolare avanti e indietro finché io, al colmo dell’eccitazione, non emisi un bel getto di sborra che finì parte sulla faccia e a parte in bocca al prete che se ...