1. L'insegnante di sesso


    Data: 12/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: prassitele

    ... velocemente e subito?”
    
    “Me lo meno subito” risposi. E lui, con voce sempre più ansimante
    
    “È un peccato. Si deve sempre ammirare il cazzo prima di menarselo e lo si deve menare lentamente. Se vuoi un giorno, quando te lo dirò io” – e qui la voce ansimava – “ti farò vedere come si mena il cazzo. E dimmi, quando te lo meni con la destra, con la sinistra ti accarezzi le palle oppure fai tutto con una mano?” – “Faccio tutto con una mano” – “È bello accarezzare le palle mentre te lo meni, dà più partecipazione. Ricordatelo.”
    
    Ormai la voce di Don Mario era un soffio intermittente fra una parola e l’altra. Mi domandò: “E ad un certo punto non è successo qualcosa di particolare?”
    
    “Si, ad un certo punto ho provato tantissimo piacere, mi è venuta voglia di spingere il cazzo tutto in avanti e dalla punta è uscito un fiotto di crema. È sbagliato?” – Don Mario, con voce rotta e ansimante, mi disse:
    
    “Non è sbagliato. Guarda che il cazzo quando è bello duro si può chiamare in tanti altri modi: uccello, nerchia, bastone, ecc. Li imparerai, e la crema che emette il cazzo quando è contento di essere menato si chiama sborra o sperma. Te ne esce tanta?” Nel fare quest’ultima domanda don Mario ansimava forte e parlava proprio con voce spezzata, come se fosse preda di una grande emozione; lo sentivo agitarsi sulla sedia e percepivo un movimento ritmico, accompagnato da un odore che mi eccitava tantissimo e mi faceva indurire il cazzo. Era un odore o meglio, per me un profumo nuovo ...
    ... e penetrante che mi risvegliava i sensi e mi faceva venir voglia di menarmelo Dovevo rispondere e dissi:
    
    “A me sembra tanta” – “Quando esce cosa fai: la raccogli nella mano o la fai cadere per terra o nel bagno?” – “La faccio cadere nel bagno” –“Hai mai provato ad assaggiarla?” – “No” – “Provaci, ha un buon gusto. Quando sei al massimo della sega il cazzo ti fa impazzire di gioia ed emette la sborra che puoi raccogliere in una mano ed assaggiare” –
    
    Momento di pausa, mi sembrava che il movimento ritmico fosse accelerato. Don Mario stette zitto per un momento e poi mi disse
    
    “Adesso vai e di agli altri di aspettare perché debbo allontanarmi un momento". Poi, come se se ne fosse ricordato all’ultimo momento, mi disse
    
    “Sei perdonato. Vai”. Io me ne andai e anche Don Mario uscì, un po’ rosso in viso, e si allontanò verso il suo appartamento.
    
    Avevo trovato il mio insegnante di sesso.
    
    Le mie confessioni successive divennero sempre più articolate. Io spiegavo con dettagli le mie seghe mentre don Mario con voce sempre più ansimante, mi spiegava i vari termini: sega, masturbarsi, cespuglio di peli, pube, glande, testa del cazzo, prepuzio, ecc.. Ad un certo punto quel profumo particolare all’interno del confessionale aumentava e don Mario mi congedava, usciva e si dirigeva a casa sua.
    
    Io ero sempre in attesa che mi facesse vedere, come mi aveva promesso, come menarmi il cazzo lentamente.
    
    Un giorno, in oratorio, di pomeriggio, don Mario mi fermò e mi chiese
    
    “Tu ...