1. L'amico nero di mio figlio p.2


    Data: 13/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... pronta ad essere liberata in un baleno. Mi girava attorno più del solito, e la cosa mi preoccupava perchè temevo che se si fosse eccitato mai e poi mai quel triangolino di tessuto avrebbe potuto contenere la sua incredibile erezione. Per fortuna, come dicevo, tenni saldi i miei propositi e trascorsi una giornata tranquilla e allegra con mio marito. Solamente quando tornai a casa per prepararmi al viaggio e andai in bagno mi accorsi che il mio corpo aveva comunque agito senza seguire la testa: lì in mezzo ero di nuovo bagnata.
    
    Mentre eravamo in macchina sulla via del ritorno iniziai a ragionare su tutta la situazione con mente più lucida. "Questi non sono comportamenti accettabili per un ragazzino di quell'età" mi dicevo. "Inoltre non sono per niente educativi per Riccardino, senza tenere conto che sicuramente si sentirà sminuito a vedere che il suo compagno ha un cazzo così!". Ragionavo anche però sul fatto che Jerome non era un ragazzo con cui sedersi a ragionare, era fondamentalmente una testa calda, e non potevo neanche lamentarmi dai suoi genitori. Mi ricordai allora del nonno con cui viveva; Riccardo mi aveva raccontato che era una persona simpatica anche se parlava poco l'italiano, e che era uno della vecchia generazione, che cercava di dare al ragazzo un'educazione rigida (senza troppo successo, aggiungevo io). "Sì, devo parlare con qualcuno che lo conosca bene e che abbia su di lui una certa influenza: andrò dal nonno!". Quel pensiero mi diede sollievo, e il ...
    ... viaggio e la serata li passai tranquilla e senza affanni. Solo la notte feci ancora qualche sogno umido.
    
    La mattina seguente, mentre accompagnavo a scuola Riccardo, mi feci dare i contatti del nonno di Jerome "per ogni evenienza" gli dissi. Scaricai mio figlio e mi diressi verso casa del nonno, anche se era ancora mattina presto. Trovai parcheggio subito sotto il loro condominio: era una zona degradata della città, anche se non pericolosa. fui contenta di essere uscita con jeans, maglietta e scarpe da tennis, al posto di mettermi un vestitino. Una volta giunta ai citofoni facevo fatica a trovare quello giusto, così due ragazzini (ma non dovrebbero essere a scuola?) mi indicarono quale era il suo appartamento: terzo piano di una casa di ringhiera. Mi accorsi che presi un grande respiro prima di suonare, in fin dei conti stavo per vedere dove viveva Jerome, invadendo in parte la sua privacy; ma avevo un buon motivo, così mi feci forza e suonai. Nessuna risposta. attesi un minuto e suonai di nuovo, al chè sentii dall'interno: "Ok, ok, arrivo!". Mi aprì la porta un uomo pelato, nero come il carbone, di un'età indefinita, 60 o 70, con un accappatoio bianco (o meglio, che una volta era bianco, ora solo beige a chiazze) e un muso serio, ma non cattivo. Gli spiegai chi ero in poche parole e lui disse: "Uhmmm, la mamma di Uiccargio? Buavo uagaccio" con un fortissimo accento americano, e mi fece accomodare in casa. La casa non era certo in un bello stato, ma mi ero preparata per molto ...
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