1. L'amico nero di mio figlio p.2


    Data: 13/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... peggio, quindi mi sentii sollevata. Mi fece accomodare sul divano, mentre lui girellava per la sala con una lattina di birra in mano: "Ma non sono neanche le nove di mattina!" pensai. Gli raccontai la storia, senza ovviamente i dettagli più scabrosi, nel mentre lui annuiva e beveva birra e diceva poche parole. Mi chiese in particolare: "Ma Jerome non ciocca il casso di ciuo figlio?", io lo rassicurai che non avevo visto niente di gay, ma gli spiegai di nuovo che non andava bene comportarsi così. Quando ebbi finito, lui rimase appoggiato alla finestra in silenzio per un lungo momento, poi si avvicinò ad un tavolino e si accese una sigaretta dal pacchetto che stava lì sopra e disse. "Fa me capiue bene: Jerome fatto sega?" e io "Sì". "E tu guardato?" al chè io, balbettando un po': "Beh, sì, volevo... volevo capire cosa stava succedendo". "E loro no gay?", "No, assolutamente!" lo rassicurai di nuovo. "E allora dove puoblema? Vedi me?" disse sciogliendosi il nodo della cintura dell'accappatoio "Anchio faccio sega, uomo fa sega! E' normale". Dall'accappatoio venne allo scoperto una larga pancia nera, ma anche due grossi pettorali, anche se non più molto tonici. Avevo paura ad abbassare lo sguardo, ma era ovvio che non se lo sarebbe richiuso se non mi avesse visto guardarlo in mezzo alle gambe. Così trattenni il fiato e scesi con lo sguardo: il suo cazzo era molto diverso da quello di Jerome (e da qualunque altro avessi mai visto). Era semi moscio, ma già molto grande: grande, ...
    ... non lungo appunto, ma ciccione, come il bozzolone di grosso verme, con una spessa pelle nera che si andava a raggruppare in punta creando una sorta bulbo di carne nera.
    
    Tornai con lo sguardo sui suoi occhi, ma non si richiuse l'accappatoio come pensavo. Andò a sedersi in poltrona, a circa un metro e mezzo da me: gambe larghe, il cazzone bulboso appoggiato in mezzo alle cosce e la grossa pancia nera a sovrastare il tutto. Io ero senza parole, ma lui riprese a parlare: "Vegi, è naciurale che un uagazzo si sega, ciuo figlio ancoua giouane, ma Jerome quasi uomo. Lui grosso casso, lui tanta sega. Te piace suo casso? Te gurgiavi suo grosso casso?" e io, rossa in faccia come un peperone: "Sì.... cioè no! cioè.... io volevo solo capire". Intanto mi sembrava che il suo coso si stesse allungando, avvicinando la testa al bordo della poltrona, come un serpente che avanza piano. "Te piace casso nero?" continuava lui. Non sapevo neanche come si chiamava! Ma stavo lì a fissargli il cazzo mentre si allungava! Adesso potevo vedere che la cappella iniziava ad allargare la spessa pelle nera in punta e si iniziava ad intravedere. Si era accorto che adesso lo stavo fissando in mezzo alle gambe, e allora continuava: "Anche io grosso casso nero, vedi? Viene più vicina e vede meglio...". Istintivamente mi spostai sul cuscino del divano più vicino a lui, ero adesso a neanche mezzo metro; mi spostai anche perchè la sua voce profonda e decisa, la sua personalità forte, mi spingevano a farlo. Le sue ...
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