1. L'amico nero di mio figlio p.2


    Data: 13/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... domande erano affermazioni, i suoi inviti erano ordini. "Viene più vicino, se no non vede bene" al chè fui costretta ad alzarmi e ad accovacciarmi davanti a lui. "Ciu vuole tocca lui? Ciu ha mai toccacio grosso casso nero? Ciu voleva toccare grosso casso di Jerome quella noccie?". Ancora una volta eseguii i suoi comandi in modo quasi ipnotico: allungai una mano e la portai su quel grosso pezzo di carne. Era caldo e morbido, ma consistente, sembrava pesante. Il contatto con la mia manina diede nuovo impulso all'avanzata del serpente, che ormai aveva fatto uscire quasi tutta la testa, tanto nera da essere blu, tonda e con un buco in mezzo in cui sarebbe potuto entrare tranquillamente il mio mignolo, tanto era grande. Iniziai istintivamente un lento movimento di andirivieni, sentendo il sangue che affluiva attraverso quelle grosse vene, che andava a consolidare quel mostro nero. Quando ritenni che fosse tutto duro lo sollevai per osservarlo bene: non aveva niente a che vedere con quello di Jerome. Jerome l'aveva lungo e dritto, con una maestosa cappella a fungo in cima; questo era largo al centro, incurvato verso il basso e terminava con una cappella tonda, non a fungo. Inoltre aveva due palle pelose, grosse come albicocche. Sollevare il pisello e mostrare le palle aveva liberato un forte odore di maschio che mi inebriava, che divenne ancora più persistente quando allargò le cosce per darmi più facile accesso. Evidentemente il nonno non era in accappatoio perchè si era appena ...
    ... fatto la doccia, ma semplicemente lo usava come vestaglia.
    
    "Bacialo, come on, lo sai che le vuoi" Quelle parole mi riportarono alla realtà, e lo guardai in faccia per la prima volta dopo molti minuti in cui mi ero persa ad ammirare il suo cazzo. Lo guardai con aria di sfida, senza fermare il movimento della mia mano. Lui era sereno e con un mezzo ghigno, e mi guardava con intensità. Stavo per dire qualcosa quando lui ripetè: "Come on" e mi resi conto che non c'era molto da dire, aveva ragione lui, volevo assaggiare la sua carne. Mi avvicinai di più, appoggiando le braccia alle sue cosce massicce, tirai tutta la pelle indietro per rivelare appieno la cappella blu, ed iniziai a baciarla; aveva un gusto speciale, selvaggio, animalesco, nessun cazzo che avessi mai assaggiato gli assomigliava. L'odore e il sapore mi stavano facendo partire; iniziai a roteare le lingua intorno alla cappella, insinuandola anche sotto la spessa pelle che la ricopriva. Poi imboccai tutta la cappella, non senza sforzo, e mi diede un senso di pienezza inaspettato. Questo mi diede la forza per iniziare a farmi scorrere il suo bastone in bocca, avanti e indietro, sempre un po' più avanti, fino a quando la cappella non si appoggiò all'ingresso della gola dandomi conati di vomito, cosa che non mi era mai successa con nessuno e che mi spaventò un po'. Fui costretta a staccarmi mentre il nonno mugolava "Yeah, oh yeah...", e cominciai a tossire, ma non mollai la presa sul cazzo. Iniziava ad essere lucido per ...
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