1. La migliore amica della mia ragazza (terza parte)


    Data: 13/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: lordweb, Fonte: Annunci69

    Il mattino dopo fui svegliato improvvisamente dal cellulare, era il mio capo. Cercai un attimo di riprendermi dal torpore del sonno prima di rispondere, mentre Paola infastidita mi intimava di staccare la suoneria. Pensai “Cosa cazzo può mai volere alle sette del mattino?” e, con la bocca ancora impastata, risposi “Pronto”. Lui, senza neanche salutare, mi disse “Abbiamo un’urgenza con un cliente, dobbiamo andare in Germania”.
    
    Credo che rimasi alcuni secondi in silenzio, il mio pensiero era ancora molto rallentato dal sonno e da quella sveglia improvvisa, al che dissi “Eh??? Dove dobbiamo andare?”. Lui, un po’ seccato, rispose “Hai capito bene, dobbiamo andare in Germania. Sbrigati che abbiamo l’aereo alle dieci, ci fermeremo lì qualche giorno. Metti qualcosa in valigia e ci vediamo direttamente alle nove in aeroporto.” e mise giù.
    
    Rimasi immobile per un po’ con il telefono ancora all’orecchio, il sonno ormai era completamente passato, ero lucido e con un’incazzatura che aumentava con il passare dei secondi. Paola, ancora mezza addormentata mi disse “Ma si può sapere che è successo?” ed io, non so se più incazzato o sconfortato, le risposi “Devo andare fuori per lavoro”. Paola, tirandosi su, mi chiese “Dove? Ma stasera sei qui però, vero?”. Non avevo il coraggio di risponderle. Se io mi ero incazzato a quella notizia, lei lo sarebbe stata molto di più, odiava quando le cose non andavano secondo i suoi piani.
    
    Dopo la scopata della sera prima, Paola e Michela erano ...
    ... volute uscire a bere qualcosa e andammo quindi in un locale poco lontano da casa. Ricordando e scherzando su quello che era appena successo, buttammo giù un bel po’ di vino e le ragazze iniziarono a perdere i freni inibitori.
    
    Michela era al mio fianco e non la smetteva di toccarmi il cazzo mentre Paola, seduta di fronte a noi, aveva slacciato gran parte dei bottoni della camicetta e ci mostrava le sue grandi tette con i capezzoli duri.
    
    Ad un certo punto Michela mi aveva preso la mano che avevo sulla sua gamba e la spinse fino alla sua figa. La porca non aveva le mutande e la sua passera era aperta e bagnata. Accarezzai quel paradiso per pochissimo perché ricevette una telefonata, era Luca che aveva appena finito di lavorare e, saputo dov’eravamo, disse che ci avrebbe raggiunto.
    
    Quella notizia smorzò all’istante il nostro divertimento e la nostra eccitazione. Io e Michela ritirammo le nostre mani dal corpo dell’altro, mentre Paola si riabbottonava la camicetta. Lavorando lì vicino Luca ci raggiunse nel giro di dieci minuti ed iniziò praticamente subito a lamentarsi del suo lavoro.
    
    Tediati dalle sue lamentele ed infastiditi per esser stati interrotti, continuammo a buttar giù vino al punto che le ragazze divennero abbastanza ubriache. Dissi così che era meglio tornare a casa, altrimenti si sarebbero sentite male se avessero continuato a bere, cogliendo anche l’occasione per sfuggire alla noia portata da Luca.
    
    Mentre pagammo e poi uscimmo dal locale Paola e Michela ...
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