1. La migliore amica della mia ragazza (terza parte)


    Data: 13/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: lordweb

    ... sentendo quelle parole e Paola aggiunse “Che dici di venire noi due ora?” e prontamente le risposi “Non aspetto altro”. Si sdraiò sul letto accanto a Michela ancora immobile, sistemò il telefono ai suoi piedi in modo tale che la inquadrasse tutta, dalla figa aperta fino alla testa, e si levò il perizoma. Allungò la mano di lato e quando ricomparve brandiva il dildo. La porca l’aveva appena sfilato dalla figa di Michela e se lo infilò in bocca, lo succhiò, lo rigirò per bene e poi lo tirò fuori per piantarselo nella figa.
    
    Le dissi “Sei proprio una grandissima troia!” ma lei fece finta di niente ed iniziò a stantuffarsi come aveva fatto poco prima con la figa di Michela. Con l’altra mano iniziò poi a sgrillettarsi il clitoride, iniziando a gemere. Il mio uccello era di nuovo in piena erezione e avevo ripreso a menarmelo con lo stesso vigore di prima. Da quell’inquadratura potevo finalmente vedere anche il suo volto che godeva e il suo seno, ancora scoperto, ondeggiare al ritmo dei colpi del dildo nella figa.
    
    I suoi gemiti aumentarono velocemente, fino a quando disse “Vengo! Vengo! Vengo!” e vidi la sua testa andare all’indietro, il suo corpo iniziare a tremare e le sue mani che però non smettevano di masturbarsi. Già super arrapato per tutto quello che avevo visto, quella scena fu troppo anche per me e, senza pensarci nemmeno, diedi quegli ultimi colpi al mio cazzo che iniziò a sborrare.
    
    Iniziai ad ansimare, mentre dal mio uccello fuoriuscivano gli ultimi fiotti di ...
    ... sperma. Anche Paola ormai era abbandonata sul letto come Michela, distrutta dall’inteso orgasmo avuto. Vidi una mano avvicinarsi al telefono di Paola, lo prese e vidi il volto di Michela che si era evidentemente ripresa e mi disse “Quanta bella sborra che vedo, peccato che non posso leccarla tutta”. Abbassai allora lo sguardo e mi resi conto che nell’impeto di quella sega mi ero venuto addosso, avevo sia i pantaloni che la camicia sporchi di sperma.
    
    Inquadrai allora il mio volto e dissi “Ragazze è stato bello, ma ora devo pulirmi e sistemarmi. Già sono stato fortunato che non sia arrivato nessuno mentre mi stavo masturbando, non voglio rischiare che mi becchino ora in queste condizioni”. Michela mi rispose “Ok, torna presto mi raccomando!” ed io le risposi “Domani sarò lì a costo di lavorare tutta la notte. Dai un bacio a Paola quando si riprende e dille che la amo”. Vidi Michela che mi mandava un bacio e sentii la voce di Paola dire “Ti amo anch’io” e chiusi la chiamata.
    
    Posai il telefono e realizzai davvero cosa cazzo avevo combinato. Non mi ero solo venuto addosso, ma lo sperma era finito anche a terra e sulla sedia, l’unica cosa positiva era che non era finito sulla scrivania dove c’erano il pc ed i documenti. Cercai di pulire nel miglior modo possibile, erano rimaste delle macchie ma, nel caso si fossero notate, avrei dato la colpa ad una bibita caduta. Dovevo risolvere però il problema dei vestiti.
    
    Realizzai che, per la fretta della mattina, non eravamo passati in ...
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