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La sorellina della mia ragazza 6 (finale)
Data: 13/05/2018, Categorie: Etero Autore: Frank721
... Le mie mani la palpavano ovunque a partire dalle cosce mentre lei si impalava lentamente. La vidi inarcare la schiena e socchiudere gli occhi dal piacere mentre si sentiva riempire dal mio cazzo. Rimase ferma per un momento per poi cominciare a cavalcarmi a più non posso. Sentivo le sue chiappe sbattere contro le mie cosce e i suoi gemiti riempire la stanza. Sentivo la sua pelle imperlata di sudore sotto le mie mani mentre correvano su tutto il suo corpo. Godeva. Godeva e mi guardava come se non fosse vero. Si mise completamente diritta a cavalcarmi appoggiandosi con le mani sul mio ventre. Vedevo il mio cazzo sparire all’interno della sua passerina e sentivo crescere il piacere dentro di me. Mi inumidii un pollice con la saliva e andai a stimolarle il clitoride. Aveva gli occhi socchiusi e la colsi di sorpresa. Al sentii fremere tutta e gemette più forte mentre veniva stravolta dall’orgasmo. Mi fermai un attimo mentre lei si abbandonava sul mio petto. Il mio cazzo era ancora duro e dentro di lei. Lasciai che riprendesse fiato per qualche istante e poi ripresi a pompare dentro di lei. Un gemito accolse il primo colpo e altri ne seguirono. Mi tirai a sedere con lei abbracciata a me. Le mie mani erano fisse sul suo culo muovendolo su e giù per il mio cazzo mentre lei ansimava nel mio orecchio. Imposi un ritmo sempre più serrato senza più tentare di frenarmi. Era tempo di suggellare il nostro nuovo rapporto. Ormai c’ero quasi. Strinsi convulsamente le sue chiappe mentre le ...
... riempivo la passerina di sborra calda. Muovevo io stesso il bacino nel darle quegli ultimi colpi per farla arrivare il più a fondo possibile dentro di lei. Poi mi fermai esausto ma felice. Il mio cazzo ancora dentro di lei, e Silvia che mi guardava con occhi sognanti per poi darmi un bacio. Dolce, amorevole, pieno di tutti quei sentimenti che non si possono esprimere a parole, ma che sapevo provava e aveva sempre provato per me. Mi sdraiai con lei sempre sopra di me come se temesse che lasciandomi mi avrebbe perso di nuovo. Ce l’avevo fatta. Sorrisi. Un sorriso da lupo. -ti prego fra… metti a posto le cose…- mi disse Ila in lacrime. Volevo? Cercai a fondo nel mio cuore e capii che nonostante tutto Silvia mi mancava, che quell’imposizione mentale per cui non dovevo chiamarla era necessaria perché io, in fondo in fondo, l’amavo ancora. Ripensai al rimorso che avevo provato. A come avessi pianto in treno, tornando da Firenze, per quello che le avevo fatto e perché ormai ero certo di averla persa. Potevo? –Non so come…- -non importa… fallo e basta, ti prego… devi farla tornare da te… ti aiuterò in ogni modo possibile…-. Rimasi lì zitto in preda allo sconforto e poi un’idea mi balenò nella mente. Un’idea malsana, probabilmente sbagliata “non puoi continuare a ingannarla…” ma non vedevo altra via d’uscita. Ma non potevo perderla. Ero pronto a fare qualsiasi cosa per riaverla. “Un ultimo inganno, ancora uno…” –Ila ce l’hai il numero di Giulia e Alessandra?- -certo…- -bene… credo che ...