1. La migliore cura


    Data: 14/05/2018, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... io. Su provala adesso, che se non ti va la taglia me la faccio cambiare. Non mi feci ripetere due volte l'invito. Senza neanche chiedergli di uscire dalla stanza o di voltarsi, mi levai la maglietta che portavo, sbottonai la camicetta (facendo attenzione per la presenza di eventuali spilli o cose del genere) e la indossai velocemente. Solo quando iniziai ad allacciare i bottoni mi resi conto che addosso avevo solo il reggiseno. In pizzo. Forse avvampai imbarazzata, perché mi sentivo le guance scottare. Ormai era troppo tardi, e lui mi aveva certamente vista. Cercai di fare finta di niente. Comunque la camicetta mi stava alla perfezione. Aderente nei punti giusti, che metteva in risalto il seno, senza però tirare troppo la stoffa. Mi voltai verso di lui. — Grazie Davide — alzandomi sulla punta dei piedi per dargli un bacio sulla guancia. — È perfetta! grazie! Lui mi afferrò per la vita e mi strinse al suo fianco. — Non c'è di che… — dandomi un rapido bacio sulla fronte. Mi sciolsi dal suo abbraccio e andai alla specchiera. Mi osservai a lungo, prima un profilo, poi l'altro, poi dietro, poi davanti… e nel girarmi notai lo sguardo di mio fratello. Non sapevo bene come interpretare quello che vedevo. Pareva… affamato. Non si era spostato di un millimetro, ma tutto il suo essere sembrava ugualmente proiettato verso di me. Le sue mani mollemente abbandonate ai fianchi erano scosse da leggeri tremiti. Dopo quello che mi era parso un momento lungo una vita, si riscosse e uscì dalla ...
    ... mia stanza senza dirmi nulla. Sul momento ci restai male, ma poi ripensandoci, forse anche lui si era sentito imbarazzato per essere rimasto lì a fissarmi. Mi tolsi la camicia e l'appesi nell'armadio; non volevo sciuparla perché l'avrei messa alla cena della Vigilia, quando ci sarebbero stati i parenti. Mi avvicinai al letto per buttare il sacchetto, che era posato lì sopra, quando mi accorsi che dentro c'era qualcos'altro. Era una gonna, rosso scuro, in pregiata stoffa di lana leggera, a cui avrei dovuto abbinare la camicia. Anche quella era di splendida fattura. L'etichetta diceva che era stata confezionata a mano in Italia. Anche la gonna doveva essergli costata un occhio della testa. Me la provai, e anche quella mi andava alla perfezione. La appesi di fianco alla camicia. Mio fratello mi aveva fatto un generoso regalo: tra camicia e gonna avrà speso senz'altro più di 500 euro… All'improvviso seppi cosa fare col regalo che avevo nell'armadio. Lo avrei dato a Davide. Certo era piuttosto banale (un profumo di marca) rispetto a quello che mi aveva dato lui, ma… Presa la decisione non ci pensai più fino alla Vigilia. Erano le sette di sera, avevo fatto la doccia, i capelli erano già stati acconciati dalla parrucchiera nel pomeriggio, e allora me stavo in camera mia con solo l'accappatoio addosso. Stavo cominciando a tirare fuori da armadio e cassetti gli abiti e gli accessori che avrei indossato la sera. La camicetta e la gonna che mi aveva regalato Davide erano ancora perfetti ...
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