1. Il medico di campagna


    Data: 14/05/2018, Categorie: Etero Autore: Conte01

    ... tempo dopo anche le palle), per poi farlo scivolare ancora tra le labbra.
    
    Non so quanto durasse la cosa ma era cosi bello che speravo non finisse mai, quando però arrivavo al dunque spingeva con forza verso il pube imprigionandomi nella sua bocca ed impedendomi di venire fuori.
    
    Quando dopo alcune volte io volli ricambiare rimase perplessa e dopo l’orgasmo mi confessò che nessuna l’aveva mai leccata lì.
    
    Arrivava al piacere con estrema naturalezza in pochi minuti, all’inizio si meraviglio del fatto che io cercassi di ritardare il mio orgasmo non capendone il motivo.
    
    Quando gli spiegai che dopo avrei avuto difficoltà a continuare e sarei stato meno eccitato mi confessò che non ci aveva pensato perché lei dopo il primo veniva altre volte senza problemi.
    
    Per il resto mi lasciava fare quello che volevo, se alla fine del rapporto mi andava di venire sulla pancia o sulle tette o in bocca lei mi diceva sempre, “ fai, fai come ti piace”.
    
    Dal punto di vista pratico aveva sistemato la cosa facendo sapere in giro d’avermi affittato una stanza dove andavo di pomeriggio per qualche ora, magari qualcuno malignò ma la cosa andò bene così.
    
    D’estate passavamo lunghe ore a rotolarci sul letto provando tutte le cose che ci venivano in mente, d’invero ci accontentavamo del divano davanti ...
    ... al camino.
    
    Se però le chiedevo di farmi un altro pompino o una sega fuori casa, prima di andare via, non si formalizzava semmai cercava un luogo appartato e poi faceva quello che doveva.
    
    D’altronde che fosse una donna speciale, senza inutili blocchi mentali, lo dimostra il fatto che il giorno che gli ho chiesto di infilarmi un dito nel sedere, cosa che poteva sembrare almeno bizzarra, l’ha fatto con molta semplicità ma anche godendo di quella nuova intimità tra noi.
    
    La stessa cosa è successa quando le ho chiesto di tenerlo in mano mentre facevo la pipi una cosa che a me è piaciuta tantissimo ed anche a lei che poi ha voluto rifarlo molte altre volte.
    
    Abbiamo passato cinque anni bellissimi nei quali davvero la mia vita è cambiata in meglio.
    
    L’agosto scorso, purtroppo, la situazione è improvvisamente mutata, da qualche mese avevo notato dei comportamenti strani, difficoltà nel linguaggio e disturbi della memoria ed una TAC ha dato il peggiore degli esiti, tumore al cervello.
    
    Adesso è a Milano per chemio e radio, per ora non ho avuto ancora occasione di rivederla ed anche se la casistica è sfavorevole spero di poterla r’incontrare.
    
    Un piccolo racconto per una grande amica, una donna che mi ha mostrato cosa vuol dire amare e quanto questa cosa possa rendere felici.
    
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