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Il traghetto
Data: 14/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul
... Chissà che notte mi attende! Cerco di leggere un libro, ma faccio una gran fatica e le palpebre son di piombo … ma, ecco, click e la porta si apre. Altro che vecchio puzzolente! Entra un moro sui quarantacinque anni, saluta, gentile, e subito si reca in bagno da cui esce, poco dopo, in mutande. Nere. Nere e con la scritta “Sloggi” in bianco sulla cintura: una visione veramente eccitante. Il culotto, fasciato di nero, fa intuire la sua solidità muscolosa, le gambe sono forti e lunghe ed il petto, seppur un po’ pesante, è bello e coperto di una ricca piantagione di peli neri … proprio come piace a me! Naturalmente, ormai, sono perfettamente sveglio e, mentre ne seguo tutti i movimenti, cerco una frase d’aggancio … sarebbe proprio bello passare qualche ora … insieme. Ma, lesto, si infila a letto e dopo avermi sussurrato “Buonanotte!” crolla in un sonno profondo! Porca miseria! Essì che una volta vedere un bell’uccello prima della partenza mi portava fortuna! Niente, stavolta l’unica è dormire! Mi sveglio dopo un paio d’ore: non c’è assolutamente luce. È la notte del novilunio e solo le stelle trapuntano, maestose, la volta indaco del cielo. Dopo un po’ gli occhi si abituano al buio e scorgo il fagotto informe del mio vicino che dorme leggero. Dopo un altro sonno, mi sveglio che il sole sta tingendo di bave rosa il confine del cielo. Il mio sguardo corre subito a lui: è tutto coperto dal lenzuolo, ...
... da cui sporge solo una mano, bella e affusolata. Potrebbe fare il pianista, con dita come quelle! Mi rigiro nel letto, aspettando che si desti: dorme beato con un lieve sorriso che gli illumina il volto. Finalmente, e saran gia le otto e mezza, ecco che sembra destarsi: lesto mi alzo, infilo i pantaloncini e la camicia, poi, come accorgendomi solo ora di lui, lo apostrofo: “Sto andando al bar: vuole che le porti un caffé?” “No, no … grazie! Non si disturbi!” Volo al bar e ben presto son lì con brioche e caffè fumante. È meravigliato e compiaciuto. Non dovevo disturbarmi … ma che disturbo, si immagini … ma il ghiaccio è ormai rotto. Filosofeggiamo sulla lunghezza del viaggio, sul tempo di questa estate torrida, su dove dobbiamo tornare: lui deve raggiungere la moglie teutonica a Monaco. “Le resta ancora un gran bel viaggio! Le converrà riposare o dormire ancora!” Nel frattempo, mi sono di nuovo spogliato e sdraiato sopra le lenzuola. Lui, dopo essere andato in bagno, fa per vestirsi, ma s’interrompe e si lascia cadere anche lui sul letto: “Forse ha ragione lei: è meglio riposare …” Io, di riposare non avrei proprio voglia, ma sfoglio con indolenza una rivista, controllandone ogni movimento. Alla fine, gli chiedo: “Posso farle una domanda indiscreta? Lei fa il pianista?” “Noo! Perché?” “Ha delle mani molto belle, affusolate … proprio come quelle di un pianista!” Sorride compiaciuto: ...