Il traghetto
Data: 14/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... “S’immagini! Sono un commercialista! E lei?”
“Sono un architetto.”
“Ah … era in Costa per lavoro?”
“Per lavoro e per vacanza …” e, poiché nel parlare si è girato
verso di me e un testicolo, grosso, scuro e peloso, è sfuggito alla
morsa dello slip, fisso lo sguardo sul suo inguine.
Se lo guarda anche lui e, sospingendo il curioso sotto il tessuto, si
scusa.
“S’immagini! Io sono abituato a prendere il sole in libertà.” E
abbasso l’elastico per far vedere l’abbronzatura fino al pube.
“Per quello, anch’io!” Ed è la sua volta ad abbassare l’elastico: lo
fa sul fianco e non c’è nessun segno sulla pelle ambrata.
“Ah. Bene! Allora possiamo liberarci di questi!” e, non aspettando
assensi, mi libero dagli slip.
Un po’ titubante, segue il mio esempio: e posso ammirare la
bellezza e la perfezione del suo uccello, addormentato sulla
coscia, col glande scoperto, circonciso.
“E’ ebreo? O ha avuto qualche problema …?”
“Da ragazzino … il solito filetto!”
“Posso guardare: non ne ho mai visto uno così da vicino!” e
mentre penso che, prima o poi, finisco nel girone dei bugiardi,
senza attendere risposta, mi avvicino e lo prendo delicatamente
con due dita.
Subito lui mi chiede: “Sei omosessuale?”
Velocemente faccio l’inventario di tutte le possibili risposte e,
senza deviare lo sguardo dalla bella cappella, rispondo “Sì.”
Semplicemente, sì.
Son sicuro che adesso mi dirà di tenere le mani a posto, di
andarmene o ...
... di andare direttamente all’inferno … invece non dice
nulla, ma sento che il suo membro comincia a prender vita.
“L’hai mai fatto con un uomo?”
“No … mai …”
“Non vorresti provare?”
“No. Non so … e se non mi piace …”
“Non avrai che da dirmelo: e amici come prima!”
Ma, dalla mia, sta proprio il suo uccello che ha cominciato ad
intostarsi al solo contatto delle due dita.
Non indugio oltre e me lo risucchio in bocca: si sente come gli
piace dalle ondate calde che lo pervadono e che lo fanno
intostare completamente.
Gioco con la lingua lungo l’asta e lo sento sospirare.
Lo suggo con forza e giungono i primi mugolii.
Gli titillo lo scroto e sento le sue mani cercarmi.
Aspiro un testicolo, poi l’altro, mentre sibila i suoi sì.
M’interrompo, per guardarlo: il suo sguardo è dolce, quasi
d’acqua, le labbra son socchiuse e trattengono appena una rosea
lingua.
Lo bacio.
Risponde quasi subito, mentre sento le sue meravigliose mani
percorre febbrili il mio corpo.
Anch’io lo stringo, lo accarezzo, lo indago in tutti gli anfratti.
“Ti piace?”
“Sììì. Molto! E’ da tanto che desideravo provarci: ma non ne ho mai
trovato il coraggio né l’occasione … e, tu, sei così bravo …
Ma, perché lo fai con me? Ti piaccio?”
“Molto!” rispondo risprofondando con il naso tra i peli del pube,
mentre con una mano gli masturbo un capezzolo e con l’altra
frugo tra i glutei.
Quando, alla fine, tocco il muscoletto dello sfintere, ...