1. Cuccetta a tre piazze


    Data: 15/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: orsonaked

    Erano passati davvero molti anni dall'ultima volta che avevo viaggiato in treno di notte, in cuccetta. Ero un ragazzo e andavo a sud a trovare i parenti; ricordo ancora quel viaggio, caldo allucinante e tutti e sei i posti occupati, puzza di piedi insopportabile, scorregge e uno dei "compagni" di viaggio che russava come un orso: insomma un'esperienza allucinante!
    
    Però il matrimonio di mio nipote era un appuntamento irrinunciabile, per cui mi feci coraggio e mi recai alla biglietteria di Trenitalia, essendo terrorizzato solo all'idea di dover prendere un aereo.
    
    - "Mi spiace ma a quell'ora le Frecce non hanno posti disponibili, perchè non viaggia di notte? Prende un bell'intercity notte e arriva comodamente a Bari il mattino dopo, fresco e riposato come una rosa" disse l'addetta di Trenitalia, con una voce piatta e annoiata.
    
    - "Signore? Signore?? allora che faccio? Guardi che c'è coda dietro di lei!"
    
    - "Scusate...scusatemi tutti...ma non saprei" mormorai rosso in viso, totalmente indeciso.
    
    - "Ok, facciamo cosi: le prenoto un posto in vagone letto. Di sicuro molto meglio, più confort e al massimo potreste essere in tre." disse l'addetta riprendendo un po' di vigore e spegnendo il mormorio di disapprovazione formatosi alle mie spalle.
    
    La sera dopo, arrivai in stazione con largo anticipo; pensai che almeno avevo tutto il tempo di prendere posto nel vagone sperando di dividerlo con al massimo una sola persona.
    
    - "Prego, il suo è lo scompartimento numero 5" ...
    ... disse un bel giovane, vestito elegantemente nella divisa da controllore "Dividerà lo scompartimento con altre due persone" aggiunse cancellando tutte le mie speranze.
    
    Una volta seduto sul mio letto, mentre il treno cominciava a prendere velocità mi guardavo intorno, ripensando all'addetta alla biglietteria che mi parlava di "tutti i confort": evidentemente per lei, viaggiare e dormire all'interno di uno sgabuzzino era confortevole! Non era molto diverso da quello dove ricordavo di aver viagiato in gioventù, l'unica differenza era davvero solo il numero di persone che poteva dormirci. Mi coricai, dopo essermi spogliato completamente, a parte le mutande, per via del caldo, cercando di non pensare più a niente e cullato dal rumore delle ruote sui binari, mi addormentai velocemente. Non so quanto tempo era passato da quando mi ero addormentato ma venni svegliato dalla porta aperta dello scompartimento e dal parlottare delle persone che camminavano in corridoio, cosi vidi i miei compagni di viaggio: mi alzai di scatto dal mio lettino visibilmente accigliato e arruffato, mi ero addormentato proprio come un sasso e non ero di sicuro amichevole.
    
    - "Ci scusi se l'abbiamo svegliata" disse un giovane sui 35 anni, pelato con barbetta e baffi curati, con un sorrisone, seguito da un omone che entrò a fatica, capelli scompigliati sale e pepe e barba foltissima; con un mezzo ruggito fece passare panza e valigia dall'angusta apertura e mi riportò di buon umore:
    
    - "Per nulla comodi sti ...
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