La sorpresa di un amico
Data: 11/09/2017,
Categorie:
Lesbo
Autore: infi07, Fonte: Annunci69
... affollavano i miei pensieri, sovrapponendosi.
G. mi conosceva bene, e interpretò la luce nei miei occhi. Si mise dietro di me, mi posò le mani sulle spalle nude con un tatto inconfondibile, si abbasso fino all'altezza dell'orecchio e iniziò a sussurrarmi con una voce calda e arrapante: "Mi dispiace tesoro, ho promesso di non toccarti ed io sono un uomo di parola". Mi sarei girata di scatto e gli avrei afferrato con i denti l'orecchio ma lui mi teneva ferma con le sue mani sulle spalle. Ed io "sei stato perseverante nell'attesa di questa visita, non vuoi che ti premi?". Lui:"mi stai già premiando".
Tra le sue mani si materializzò una sciarpa di seta nera, che in pochi secondi coprì i miei occhi. Sentivo il mio corpo vibrare e agitarsi dentro il succinto e leggero vestitino di lino che indossavo, era il segno che la crescente attesa stava montando una insostenibile voglia.
Ero bendata e questo rendeva tutto esponenziale. Lo sapeva G. Aveva incamerato alla perfezione ogni parola che ci eravamo detti o scritti, ogni allusione.
Bendata, ero assorta in questi pensieri. Così quando sentii due mani sulle ginocchia trasalii.
Sentivo il suo fiato sul collo, la sua voce sussurrarmi nell'orecchio rassicurante: “rilassati, fai la brava, ci sono qui io, fidati”. Non era difficile capire di chi erano quelle mani piccole e delicate che mi carezzavano. Sempre sottovoce mi sussurrò: “Sai, a Sara piacciono molto le donne”. Il mio corpo si abbandonò sulla sedia, e al mio regista. ...
... Mi sentivo rapita dalla curiosità e dai sensi.
G era sempre dietro di me. La sua bocca era sempre all'altezza del mio collo. Le sue mani mi accarezzavano le braccia. Sara mi aveva aperto delicatamente le cosce, sentivo le sue mani delicate salire all'interno in direzione del mio sesso. Era abile, lentissima. Di una lentezza estenuante. La mia fica fradicia e vogliosa pulsava nel velo del perizoma. Non vedevo l'ora di sentire le sue mani dentro di me. Non sapevo in che posizione precisamente si trovasse. Bendata, immaginavo che mi stesse guardando la fica a distanza ravvicinata. Immaginavo quel velo intriso dei miei umori.
“Dimmi cosa vuoi” mi sussurrò ancora G. Volevo sentire la mia fica riempita da quelle manine, ma dalla mia bocca uscivano solo ansimi.
Le dita di Sara strusciavano sul perizoma. Indice e medio salivano verso il pube e poi scendevano verso dietro, fino a infilarsi quasi tra i glutei...lentamente, ripetutamente. Era estenuante. Stavo impazzendo. Era bravissima. Un tocco diverso, non paragonabile a quello di un uomo. E il fiato di G. sul collo.
Con un gesto impercettibile scostò il perizoma fradicio e ebbi una sensazione liberatoria. Percepivo il fresco dell'aria che contrastava col fuoco che avevo dentro. Spalancai le cosce il più possibile e inarcai il bacino in avanti...come in un invito. Grandi e piccole labbra si aprivano a mostrare un lago di umori e vibrazioni. Uno spettacolo che però il mio amico non poteva o non voleva vedere...era sempre ...