1. La sorpresa di un amico


    Data: 11/09/2017, Categorie: Lesbo Autore: infi07, Fonte: Annunci69

    ... alle mie spalle.
    
    Le dita di Sara mi sfioravano impercettibilmente, quasi non le sentivo. Ero sicura che da un momento all'altro le avrei sentite affondare dentro di me, a riempirmi. Aspettavo....
    
    Quello che invece sentii all'improvviso fu la sua lingua che si faceva largo nella mia bocca. Un bacio lento e profondo. La lingua di una donna era intorno alla mia, una bocca morbida e carnosa, una sensazione nuova e diversa. La consapevolezza di quello che stava succedendo portava la mia eccitazione ad un livello mai provato. Provai a districami dalla morsa del mio amico, che continuava a tenermi le braccia incollate sulla sedia. Niente. Lui appoggiava le sue labbra umide ai lobi mentre mi sussurrava: “dai, fammi vedere quanto sei capace di godere”. La mia fica si muoveva da sola in una estenuante attesa....avrei quasi potuto arrivare così....con un bacio in bocca.
    
    Il lungo bacio si interruppe. La donna continuava a non emettere un solo suono: era solo mani , bocca, lingua. Non percepivo nemmeno il suo corpo vicino al mio. Non c'era altro contatto.
    
    Sentivo invece il corpo di G. dietro di me. Le sue mani sulle mie braccia. Le sue labbra che mi sfioravano. Il suo fiato che mi eccitava. Stavo esplodendo....volevo godere. Ansimavo e mi contorcevo sulla sedia, le cosce nude e spalancate facevano da cornice ad una fica appena coperta da una piccola riga di peli, grondante di umori e completamente fuori dallo slip, scostato.
    
    La sentivo strusciare sulla pelle nera che ...
    ... doveva essere sicuramente intrisa anch'essa.
    
    Ecco....mi stavano accontentando.... sentii la lingua che si faceva largo tra le piccole labbra. Ero talmente bagnata che scivolava velocemente. I movimenti non erano più lenti come i precedenti. Si soffermo con insistenza sul clitoride e, mentre la sua bocca si chiudeva a ventosa sulla mia fica e G. mi incitava con i suoi “dai”, arrivai in un orgasmo esplosivo e infinito. Era stata di una bravura sconvolgente. Continuò a leccarmi con molta più lentezza, prolungando il mio piacere e i miei ansimi, senza staccare un attimo la sua lingua da me. Infilò delicatamente un dito all'ingresso della vagina ancora pulsante, che quasi lo risucchiò. Lo tirò fuori e me lo infilò in bocca, intriso di umori densi.
    
    Quel dito però aveva acuito ancora di più quella sensazione di vuoto dentro. Volevo essere riempita, scopata.
    
    Quando ero arrivata, G era scoppiato in una sonora risata di soddisfazione. “E' brava eh?” mi disse “e ancora non sai quanto!”. Ed io risposi: “hai ancora sorprese?” e aggiunsi “ma tu non volevi essere premiato per la tua perseveranza?”.
    
    “Mi hai già premiato. Vederti godere è per me piacere puro e il tuo sapore l'ho ancora in bocca”. L'aveva baciata. Aveva baciato la bocca avida di Sara che sapeva di me.
    
    Avevo voglia di baciarla di nuovo anch'io. Ma avevo anche voglia di essere riempita. Glielo dissi, convinta che a questo punto avrebbe provveduto lui.
    
    Ma G. rivolgendosi a lei disse: “Sara, la signora vuole essere ...