1. La sorpresa


    Data: 18/05/2018, Categorie: Etero Autore: MissChatterly, Fonte: Annunci69

    ... girare nella toppa della porta d’ingresso.
    
    «Danielaaa, sei in casa?»
    
    Silenzio.
    
    Udii poggiare le chiavi sul tavolino all’ingresso, la ventiquattrore sul pavimento. Poi sentii Matteo andare in cucina dove avrebbe bevuto il suo quotidiano sorso di caffè. Sorrisi; guai se in frigo fosse mancato il caffè freddo!
    
    Ora il rumore dei passi indicava l’avvicinarsi alla stanza da letto; con il cuore che mancò un battito, udii la porta della camera aprirsi.
    
    «Ma che…? Oh, caspita, guardo un po’ che abbiamo qui…» disse Matteo rendendosi conto dello spettacolo che aveva davanti.
    
    Mi sforzai di trattenere un sorriso di soddisfazione. Sentii la giacca di Matteo cadere con un fruscio sul pavimento, poi udii il nodo della cravatta allentarsi mentre lui si dirigeva ai piedi del letto ad ammirare le mie natiche scoperte. Con le dita mi sfiorò la schiena, avvertii un brivido mentre con la mano scendeva in basso; mi tirò la cordicella del perizoma.
    
    «Mmm» non riuscii a trattenere un gemito.
    
    La sua mano scese ancora, fino ad incontrare il tessuto già impregnato dei miei umori: «Ma bene, cosa vuole da me questa pecorella smarrita stasera?» disse lui.
    
    Sentii il suo dito diventare impertinente fino a raggiungere la cavità umida della mia fighetta; inarcai la schiena per agevolarlo, poi improvvisamente lo spinse dentro.
    
    «Mmmm» mi scappò un altro gemito.
    
    «Mia cara pecorella, credo proprio di doverti riaccompagnare al tuo gregge…» disse Matteo togliendo il dito e portandoselo ...
    ... alla bocca. Lo sentii succhiare, poi sentii di nuovo il dito dentro.
    
    Questa volta portò il dito alle mie labbra; lo succhiai avidamente, riconobbi immediatamente il mio sapore: dolce, ma con un retrogusto leggermente aspro tipico di quei giorni in cui i miei ormoni sembrano voler decidere da soli della mia vita sessuale.
    
    Qualche istante dopo l’attenzione di Matteo fu distolta da qualcos’altro. Deve aver notato le palline – intuii correttamente.
    
    «Ahh, quindi siamo in vena di provocazioni eh, monella? Io ti avevo avvisato la scorsa volta che non l’avresti passata liscia!» disse.
    
    Lo sentii sfilarsi cravatta e scarpe e gettare a terra la camicia, poi salì sul letto, in ginocchio accanto a me; sentivo l’odore della sua pelle, un misto di dopobarba e un leggero sentore di sudore che aveva il potere di farmi impazzire. Mi agitai sulle ginocchia, irrequieta. Ovviamente, lui se ne accorse: «Shhh, dai su, non fare così» mi sussurrò in un orecchio «tranquilla, rilassati, abbiamo appena iniziato!»
    
    Portò le mani sul corpetto, allentò i lacci dietro la schiena e con una mano liberò i miei seni dalla loro costrizione. Lentamente, iniziò a sfiorare l’aureola dei miei capezzoli che, subito, iniziarono ad inturgidirsi. Lui colse l’implicito invito e non facendoselo ripetere due volte, lo sentii sdraiarsi sotto di me, il suo alito caldo sul mio seno. Prese in bocca i miei capezzoli ad uno ad uno, facendomi gemere ancora; sentii la sua lingua che dolcemente mi torturava, sentii i ...
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