1. Mia figlia Monica


    Data: 20/05/2018, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... l'intimo (ne scelse uno lillà) e un leggerissimo abitino corto azzurro, con le spalline sottili. Si mise le mutandine e mi chiese di allacciarle il reggiseno. Ne approfittai per palparle quelle belle melette tonde e sode. Monica mi si appoggiò contro, godendosi momentaneamente le mie mani. La baciai sul collo, mentre strusciava il sedere sul mio cazzo. Finì di vestirsi di fronte a me. Mi sentivo eccitato e orgoglioso di averla avuta. Di averla resa donna. Guardai il letto, con le lenzuola sporche di sangue, sperma e umori vaginali, e mi persi in pensieri lussuriosi di io e lei insieme a letto, e in molti altri posti. Me la figurai gravida di mio figlio mentre scopavamo. Eh sì, quel pensiero mi aveva tormentato a lungo prima che mi addormentassi. Ero ancora immerso in quei pensieri quando lei mi disse che era pronta. Io mi ero già vestito, presi le borse coi vestiti nuovi e vecchi, ma buttai via le mutandine ed il reggiseno che aveva portato fino al giorno prima, come gesto simbolico che la ragazza che mi stava al fianco non era più la stessa di prima. Pagai la camera e ce ne tornammo al centro commerciale. Intanto che lei era impegnata dall'estetista, presi a girare per negozi. Mi soffermai davanti all'orefice. C'era esposta una bella collanina di oro bianco, con al centro un pendente con un brillante di modeste dimensioni. Sul collo di Monica sarebbe stato benissimo. Mi decisi e l'acquistai. Feci fare un pacchetto regalo. Quando ebbe terminato, ci fermammo a mangiare un ...
    ... trancio di pizza e poi tornammo alla villa. Arrivammo che era l'una e trenta. Le persiane erano chiuse. Strano, pensai. Aprii la porta e c'era silenzio. In casa c'era un insolito ordine. Poi notai un foglio sul tavolo. — Ma non c'è nessuno? — chiese Monica. Mi avvicinai al tavolo e lei mi seguì. Lessi ad alta voce. “Me ne vado. Stefano non è tuo figlio, quindi viene con me. Monica non la voglio e te la puoi tenere. Ho preso con me i gioielli e 100.000 euro dal conto. Il resto si accorderanno gli avvocati. Non cercarmi più.” Non era nemmeno firmata, ma in fondo c'era il nome ed il telefono di un avvocato. — Questo spiega molte cose — disse Monica. — Ecco perché non mi voleva tra i piedi. E Stefano è il figlio del suo amante. E forse ho anche idea di chi sia. È il signor Carlotto. Era sempre tra i piedi quando tu non c'eri. Il tizio in questione è uno dei clienti dello studio dove lavorava prima che restasse incinta proprio di Stefano. — Veniva sempre quando non c'eri e se ne andava via con lui per 3 o 4 ore. Non ci avevo mai visto nulla strano. Quando erano insieme parlavano solo di lavoro. Non mi ha mai dato confidenza, ma ci salutava sempre a me e a Stefano. Poi si ritiravano nello studio per una decina di minuti e poi mamma se ne andava con lui dicendo che doveva spiegargli qualcosa. Non me la presi neanche più di tanto. Non avevo mai veramente amato Stefano. Non come amavo Monica (tralasciando quello che era successo durante la notte). Tra l'altro lei non versò una lacrima per ...
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