1. Viviana


    Data: 20/05/2018, Categorie: Etero Autore: Hollywood

    ... minimali: un piano nemmeno tanto profondo, quattro piedi metallici ed una cassettiera indipendente su ruote che si poteva spostare a piacere. In poche parole era una di quelle scrivanie che se lavori con dei disegni ti fanno diventare matto.La nostra �convivenza� iniziò ai primi di luglio. Viviana aveva già qualche week end di mare sulle spalle ed il caldo era già un nemico. Me la trovavo in ufficio con gonnelline svolazzanti più o meno lunghe, sandaletti alternati a qualche scarpa più alta e quelle sue camicette bon ton che la davano un�aria raffinata ma che al tempo stesso erano leggere e delicate tanto da lasciare poco spazio all�immaginazione. Era durissima per me non guardare e non desiderare di assaggiare quella pelle profumata che ormai mi aveva conquistato. E probabilmente se ne accorse.Da un giorno all�altro prese piano piano a chiedermi di me con il chiaro intento di capire se nella mia vita ci fosse già qualcuna. Fiutai la cosa e rimasi vago proprio per capire quanto le interessasse capire questo. Fu divertente vedere le sue strategie e gli infiniti giri di parole che mise in atto pur di arrivare a capire qualcosa�e fu ancora più divertente leggere la sua insofferenza quando il mio essere nebuloso creò in lei qualche gesto di stizza. Le piacevo, era evidente.A questo punto dovevo fare attenzione: non potevo fare troppo il sostenuto così, pur non dandole soddisfazione dove voleva, presi, con fare ironico, a farle complimenti o battute qua e la. La battuta che ...
    ... cambiò tutto fu quella che le feci un giorno in cui, entrando in ufficio, grazie a quella scrivania così poco profonda vidi le sue gambe scoperte fino al limite del tollerabile e le dissi �senti, già da quando sono qui dormo poco di notte, se mi fai anche questo probabilmente finirò questo progetto in una casa di cura�.Qualche ora dopo vidi arrivare sulla mia mail personale (che ci eravamo scambiati qualche giorno prima per ovviare a problemi del server d�ufficio) una mail da lei in cui mi chiedeva di spiegarle la battuta. A pochi metri uno dall�altra le dissi che, come poteva immaginare, la sua fisicità non mi era indifferente e che anche il maschietto più casto e rispettoso avrebbe avuto difficoltà a staccare gli occhi dalle sue gambe e dalle sue camicette semitrasparenti. Tenni tutto su un tono scherzoso ma capii che lei nelle mie parole vide altro. La conversazione durò un paio d�ore e si interruppe quando la giornata lavorativa finì. Andai a casa senza pensarci nemmeno troppo ma quando verso le 23 ricevetti il suo messaggio con su scritto �Buonanotte� mi fu chiaro che qualcosa era scattato.L�indomani Viviana venne vestita come al solito ovvero con le gambe scoperte ed una magliettina leggera. In apparenza tutto uguale ma di diverso c�era il suo sguardo. Cercava il mio in continuazione, lo percepivo da come si muoveva sulla scrivania ma soprattutto quando si spostava sulla sedie e accavallava le gambe per cambiare posizione. Viviana voleva giocare, ormai non avevo dubbi.Volevo ...
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