Ogni maledetto weekend (parte decima)
Data: 11/09/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Stalio, Fonte: Annunci69
Quella sera, a casa nostra, quando ci coricammo, crollai emotivamente.
Eravamo distesi sul letto girati entrambi di spalle, ed improvvisamente senza volerlo scoppiai a piangere, seguito da lei dopo pochi istanti.
Fu lei la prima a parlare, dopo qualche minuto: "Io non ti merito Giulio e capirò se tu dovessi decidere di mollarmi."
"Non ce la faccio più Elena, ti amo ma non reggo così, non con una situazione del genere. Tu hai altri ritmi, per te ci vorrebbe uno come Arturo."
"Non ti cambierei mai con nessuno, neanche con Arturo. Ma capisco cosa intendi e, credimi, mi dispiace per quello che è successo oggi. È colpa mia."
Cominciai a giustificarla: "Come facevi a saperlo? Anche se potevi evitare di ficcarti in quella situazione, ma ti ringrazio per avermi salvato."
"Se Cesare ti avesse violentato non me lo sarei mai perdonato, un discorso è essere consenzienti ed un altro è prendere una persona con la forza. Se può servire a qualcosa, ti prometto che una cosa del genere non succederà più. D'ora in poi starò più attenta a scegliere i miei partners."
"A scegliere i tuoi partners? Ma tu Elena ci vuoi provare a saltarne fuori o no?"
"Si, come siamo d'accordo."
"No, perché ho l'impressione che, da quando mi hai confessato tutto, vista la mia bonarietà, tu non te ne lasci scappare più neanche uno. Prima almeno stavi attenta a non farti beccare da me e non credo che andassi con tutti."
"Non posso contraddirti. È vero, da quando abbiamo parlato mi sento ...
... più libera, e seguo totalmente i miei istinti. Perdonami, non lo faccio apposta."
"Elena, speriamo che passi presto questa settimana, e che poi ci stabilizziamo un po'. Una cosa è certa: a Venezia ti ci riporterò tra vent'anni." Scoppiò a ridere e man mano la tensione si stemperò.
Ci addormentammo.
Quando la mattina dopo ci svegliammo, mi rese edotto del programma settimanale: quel giorno aveva Arturo di mattina ed i due ragazzi della pizzeria la sera. Il martedì il commesso del negozio di scarpe, il mercoledì Marco, il giovedì il postino, il venerdì il Carabiniere, che io non avevo ancora visto. Il weekend per il momento era ancora libero perché, come capii dopo, la mogliettina cara aveva già studiato qualcos'altro.
Sul lavoro alle 10,30 mi arrivò la chiamata per andare in ufficio da Arturo.
Ecco, pensai, la troietta vuole vedermi prima di farsi scopare. Ma non era così, non del tutto almeno. Il presidente mi voleva parlare, farmi il colloquio per la promozione a caposquadra, comunque Elena c'era, nascosta nella camera dove solitamente trombavano.
Mentre ci stavo andando mi arrivò un sms della mia consorte: 'Giulio, mi raccomando, fai qualsiasi cosa ti chiederà di fare.'
Non capii cosa intendesse, comunque ormai ero davanti alla porta del suo ufficio e bussai.
"Vieni Giulio, vieni."
Entrai e me lo trovai davanti: avevo soggezione di quell'uomo, lo vedevo così...così... lontano.
Gli davo da sempre del lei, era il presidente, ma lui quella volta fu ...