1. Odeon


    Data: 20/05/2018, Categorie: Etero Autore: ErosLife

    ... oltre.
    
    Lei mi aveva visto arrivare. Con la coda dell'occhio la vidi in più di un'occasione volgere lo sguardo su di me, ma io mi mostravo interessato ai quadri e lei non sembrava esserne contrariata. Anzi sembrava quasi che non le importasse.
    
    Non sarà facile conquistarla, pensai, ma quando la superai per saltare il quadro che osservava e passare al dipinto successivo, mi rivolse la parola:
    
    - Non le piace questo quadro?
    
    - Che cosa glielo fa pensare? - Risposi.
    
    - Gli è passato davanti, senza fermarsi.
    
    - Ma non guardavo il quadro!
    
    La ragazza rimase per un attimo senza parole. Il suo sguardo era neutro, soltanto gli occhi, fissi su di me, tradivano il suo interesse. Evidentemente la mia battuta ambigua l'aveva lasciata confusa: sì, avevo guardato lei ma ero passato oltre senza fermarmi... Gli piaccio o no avrà pensato lei. Sicuramente ero stato rozzo: ero proprio fuori allenamento...
    
    Poi aggiunsi guardandola negli occhi:
    
    - Ad ogni modo il quadro è magnifico, criptico, misterioso, ma i tuoi occhi non hanno segreti...
    
    La ragazza non disse nulla. Lo sguardo decisamente contrariato. Capii che ero stato arrogante.
    
    Ci fu un attimo di vuoto e decisi di non permettere al silenzio d'invadere la scena: d'istinto fui sfacciato ma sincero, tolsi la “maschera” e aggiunsi:
    
    - Scusa! Volevo guardarti. Il quadro è passato inosservato ma non tu...
    
    La ragazza accennò improvvisamente un sorriso malizioso ed esclamò dolcemente:
    
    - Vattene!
    
    - Davvero? - ...
    ... chiesi.
    
    - Sì! - rispose con tono di sfida.
    
    Era il momento di fare qualcosa ma la sala cominciava a riempirsi di visitatori, così le diedi un biglietto con il solo numero di telefono e le dissi:
    
    - Scegli un quadro, quello che più ti aggrada, poi mandami la foto e io saprò quello che desideri...
    
    Lei rimase in silenzio per qualche secondo mordicchiandosi le labbra poi mi ripeté:
    
    - Vattene!
    
    Fu decisa ma lo disse con tono pacato, senza rabbia, trattenendo qualcosa che sul momento non riuscii a comprendere. L'accontentai, feci due passi indietro poi mi voltai e proseguii verso la stanza successiva.
    
    Guardai ancora qualche quadro, velocemente, e mi incamminai verso l'uscita.
    
    Non sapevo se l'avrebbe fatto, se si sarebbe prestata a un gioco così effimero ma se voleva scoprire cosa sarebbe accaduto in seguito avrebbe dovuto giocare con me...
    
    Mi trovavo in un bar del centro quando, dopo un'ora, ricevetti il messaggio con la foto del quadro. Si trattava del dipinto di Picasso intitolato "L'attore": un sorriso mi si stampò sulla faccia pensando che la ragazza aveva il senso dell'umorismo e un'intelligenza raffinata. Dovevo escogitare un modo per incontrarla ma non sapevo ancora come, così presi spunto dal quadro e pensai immediatamente al cinema. Era banale ma poteva funzionare. Aprii il giornale e scelsi un vecchio cinema con la platea stretta e lunga che dava un film già in programmazione da tempo. Poi presi il telefono, chiamai il cinema e prenotai il posto a lato ...
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