1. Odeon


    Data: 20/05/2018, Categorie: Etero Autore: ErosLife

    ... della penultima fila, il B17. Infine risposi al suo messaggio con la foto del quadro: Odeon – Via Roma - 18.35 – B18. L'orario era a film già iniziato, volevo che entrasse al buio e mi cercasse. La desideravo eccitata e un po' impaurita.
    
    Non mi rimase che aspettare, presi ancora un caffè e poi m'incamminai.
    
    Arrivai al cinema alle 18.20, non ero sicuro di vederla, il dubbio mi assaliva ed ero quasi certo di essere stato un po' troppo spregiudicato ma non mi persi d'animo. Ritirai il biglietto che avevo prenotato, pagai ed entrai.
    
    Come immaginavo la sala era semi deserta e il posto che avevo scelto era sufficientemente distante dai quattro gatti presenti. Mi tolsi la giacca e l'appoggiai sullo schienale della poltroncina di fronte, mi sedetti e controllai il telefono, ma non ricevetti nulla. Non mi rimaneva che attendere.
    
    Dopo qualche minuto le luci si spensero e il film iniziò puntuale. Si trattava di un film drammatico dalla trama insolita, quelle che piacciono a me ma non lo scelsi per questo, per questa occasione era più importante il luogo. Ma se non altro, se non fosse venuta, almeno avrei visto qualcosa d'interessante.
    
    Erano passati una ventina di minuti dall'inizio del film, ormai mi ero perso nella sua trama vorticosa quando nella penombra di una tenda situata all'ingresso della sala vidi entrare una figura. Non distinguevo i lineamenti ma era chiaro che si trattava di una donna. Portava un cappello ma non percepivo né forme né colori. Cercava un posto, ...
    ... accese il telefono e scrutò un paio di file, si infilò in una e si sedette. Non era lei, pensai. Mi abbandonai definitivamente al film.
    
    Non saprei dire quanto tempo passò, sicuramente diverse scene mi si presentarono davanti gli occhi quando la donna di prima si alzò, uscì dalla fila, camminò verso il fondo e quando si avvicinò a me mi chiese:
    
    - E' il B18 quello?
    
    Era lei!
    
    - Sì - risposi con voce bassa.
    
    Lei si sedette, si tolse l'impermeabile, lo posò sopra lo schienale davanti a sé e rimase con il cappello in testa. Poi disse con voce sensuale:
    
    - Eccomi! - con tono di sfida.
    
    Le vibrazioni della sua voce mi dicevano che era eccitata e il suo respiro tradiva una certa ansia...
    
    - Sono felice che tu sia qui! - le dissi con voce soave.
    
    - Che cosa vuoi? - mi chiese con tono perentorio.
    
    Si era imposta quella voce, ma tutto tradiva una certa maschera: era impacciata.
    
    Le presi la mano, la sentivo tremare un po'. Lei si tratteneva dal guardarmi con gli occhi fissi sullo schermo e io la baciai dolcemente sul collo... Si trattenne per un po', poi cedette alle mie avance e con la sue labbra cercò la mia bocca.
    
    Iniziammo a baciarci delicatamente poi sempre con più passione fin quando, baciandole e succhiandole il collo iniziai a sbottonarle la camicetta, con le dita che passavano i bottoni dalle asole. Potevo sentire il calore della sua bianchissima pelle giovane e morbida, mi ero subito reso conto che non portava il reggiseno mentre proseguivo verso il ...
«1234...»