Tutti per uno - 6
Data: 22/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
Smontato dal servizio, nella fattispecie ottenuto dal Re il permesso di rivestirsi e rientrare nei suoi alloggi, D’Artagnan tornò dagli amici, che lo aspettavano con ansia a casa di Aramis, quella che era in un certo senso la loro base, non avendo idea di cosa gli fosse successo e temendo qualcosa di brutto, dopo l’incidente con il visconte de La Tour qualche giorno prima.
Il visconte si era ripreso, ma non si poteva escludere una vendetta dei suoi commilitoni ai danni del loro giovane amico. I tre avevano passato la notte praticamente in bianco, discutendo e litigando sul da farsi. Chi proponeva di avvertire immeditamente Monsieur de Treville, chi di battere la città strada per strada, osteria per osteria a cercare il ragazzo e nello stesso tempo far fuori tutte le guardie del Cardinale.
Era quasi l’alba e la discussione era al culmine, quando la porta si aprì e D’Artagnan comparve sull’uscio. I tre amici si voltarono al rumore e rimasero a fissarlo immobili e stralunati, che sembravano tre figure dipinte, seguendo con gli occhi il giovane D’Artagnan, che, fatti pochi passi, lanciò da una parte il cappello e si afflosciò senza più forze su un seggiolone: aveva l’aria distrutta, ma negli occhi gli guizzava una fiammella divertita.
Passato il primo istante di sbalordimento, i tre amici gli si fecero addosso, chiedendogli tutti assieme, confusamente, cosa gli era successo.
“Eravamo in ansia per te! – urlò Porthos – Si può sapere cosa diavolo hai ...
... combinato?”
D’Artagnan fece loro segno con entrambe le mani di darsi una calmata, e appena ebbe ripreso fiato:
“Che notte, ragazzi!”, fece, facendosi vento con le mani.
“Dove sei stato?”, gli chiese Aramis.
“Ieri pomeriggio eri di servizio a Palazzo, giusto?”, fece Athos.
“Sì”
“E allora?”
“Ho incontrato Sua Maestà nel giardino del Louvre. – spiegò D’Artagnan – Era con Monsieur de Treville, quando sono venuti verso di me e il Re mi ha parlato. Poi Monsieur de Treville è andato via e il Re…”
“Oh, oh, oh… - fece Porthos sarcastico – non vorrai dire che ti ha portato nel suo nido!”
D’Artagnan arrossì fino in cima ai capelli.
“Basta così! – intervenne severamente Athos – D’Artagnan non dire altro e che non ti sfugga una parola con nessuno, intesi? E tu smettila, Porthos! E’ del Re che stiamo parlando. Quello che lui fa non ci compete. E adesso che sappiamo il nostro amico sano e salvo, cerchiamo di dormire qualche ora.”
Della faccenda reale non si parlò più, né del resto essa si ripeté i giorni successivi, per quanto il giovane D’Artagnan prestasse servizio a Palazzo e
diverse volte avesse incrociato Sua Maestà, sempre attorniato dai suoi più stretti
cortigiani.
Si era trattato, dunque, di un capriccio passeggero destinato a non avere seguito, con grande sollievo del giovane del resto, tutt’altro che felice di diventare uno degli amanti segreti del Re.
Una sera D’Artagnan si trovava con i suoi amici al Gallo Strangolato, quando uscito nell’orto sul retro ...