1. Tutti per uno - 6


    Data: 22/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... Varennes, distante qualche lega dalla città. Era solo, come si è detto, ma chi avesse scrutato bene nelle tenebre sempre più fitte, avrebbe distinto tre figure intabarrate in scuri mantelli, che lo seguivano a un tiro di sasso.
    
    Giunto alla tenuta di caccia, D’Artagnan trovò il cancello aperto e proseguì verso il casino. Varcato il grande portone, si trovò in un cortile; smontò ed un giovane stalliere corse a prendersi cura del cavallo, mentre un paggio gli si avvicinava sorridente:
    
    “Benvenuto, - gli fece – vi aspettano di sopra. Seguitemi.”
    
    D’Artagnan lo seguì verso il grande scalone esterno che portava al piano superiore, da cui provenivano suoni, canti e squillanti risate: si sarebbe detto che era in corso una festa. Lo fece accomodare in una anticamera, dove un altro giovane paggio gli fece togliere tutti i vestiti e indossare una corta tunichetta, che gli copriva a malapena l’inguine, e dei calzari di cuoio dorato. D’Artagnan non capiva cosa significasse tutto questo, ma considerando che l’ordine veniva dal Re, si lasciò agghindare ulteriormente con una corona di fiori sulla testa e infine si diresse verso la porta che il paggio gli indicava, cercando di ignorare l’uccello che gli faceva capolino, penzolando molle, dall’orlo della tunica. Ormai conosceva le bizzarre abitudini di Sua Maestà, ma lo spettacolo che gli si presentò alla vista lo colse del tutto impreparato: nell’ampio salone, illuminato a giorno da centinaia di candele, c’erano infatti una ventina di ...
    ... persone di varia età, ma tutti uomini. Alcuni, soprattutto i più giovani, erano vestiti alla greca come lui o avevano solo un ridotto perizoma, che a stento copriva loro il sesso; altri avevano costumi di foggia diversa, ma tutti estremamente succinti.
    
    D’Artagnan rimase un momento stupefatto, soprattutto quando scorse da un lato il musico Mancinelli, sdraiato completamente nudo su un divano, che suonava una cetra e cantava nello stile italiano allora di moda:
    
    “Quando il mio fior purpureo
    
    Guizza fra le tue labbra di corallo…”
    
    intanto che un giovanotto, accosciato davanti a lui, gli ronzava con la lingua spericolata sulla corolla del fiore purpureo, raccogliendone il miele.
    
    Stava appena riprendendosi dallo sbalordimento, quando D’Artagnan vide venire verso di lui Re Luigi in persona, che indossava una tunica lunga fino ai piedi, ma completamente aperta ai fianchi e stretta in vita da una cintura d’oro a grosse maglie.
    
    “Ecco finalmente il nostro Apollo”, disse sorridendo e, presolo per mano, lo
    
    condusse verso un altro personaggio, che indossava solo un grosso medaglione smaltato sul petto muscoloso e una sacca, legata in vita, contenente i genitali.
    
    “Vostra Grazia, - disse rivolgendosi all’uomo – ecco il giovane Apollo di cui vi ho parlato.”
    
    L’altro lo squadrò a lungo con i suoi bellissimi occhi azzurri, poi sorrise compiaciuto:
    
    “La sua bellezza è davvero degna del dio che vive in lui, Vostra Maestà, - esclamò con un melodioso accento straniero – e ...