1. La prof-i tre giorni che mi cambiarono la vita


    Data: 23/05/2018, Categorie: Etero Autore: pop45

    ... Non avrei mai immaginato di essere capace di tanto: guardare davanti a un uomo immagini di quel genere senza arrossire. Il silenzio nel quale scorrevano era pregno di complicità che, se non manifestava un giudizio, implicitamente attestava l’inespressa accettazione di una confidenza che si stava instaurando tra me e lui, superando di un sol colpo tutte le tappe intermedie che solitamente conducono ad istaurare un dialogo aperto e disinibito.
    
    Tolta la mano dal mouse lo guardai con un’espressione tra l’intimidito e il vergognoso. Scegliendo le immagini che mi avevano colpito particolarmente mi ero inconsapevolmente scoperta manifestando ciò che i miei istinti desideravo o che costituiva il mio oggetto erotico.
    
    - cosa hai visto in queste immagini?
    
    mi aveva guardato negli occhi con tono dolce e comprensivo.
    
    - la capacità artistica con la quale sono state realizzate
    
    mentivo, ma non volevo espormi
    
    - lo vedi che non ti conosci abbastanza? che hai paura di ammettere la tua realtà?
    
    - guardando delle fotografie pornografiche?
    
    - le foto che hai voluto rivedere non hanno nulla di pornografico, e tu lo hai capito. Sono istantanee che fermano dei momenti particolari e intimi di un maschio o di una femmina , attimi in cui il piacere riesce a trasferirsi nelle espressioni di chi lo sta provando. Tu hai voluto cogliere quel momento, quel piacere, quasi per interiorizzarlo come se volessi farlo tuo e provarlo sulla tua pelle. Ti sei compiaciuta guardandole. Tu vuoi quel ...
    ... piacere, lo cerchi.
    
    I miei occhi erano fissi sul volto di una ragazza che baciava un membro eretto davanti al suo volto. Sembrava lo adorasse, esprimeva il desiderio di essere presa da quella potenza che la soggiogava e alla quale desiderava sottomettersi. Roberto continuava a parlare con voce calda e persuasiva:
    
    - tu vuoi vivere dei momenti intensi, gustarli profondamente, farli risuonare dentro di te per generare quella sensazione che infiamma il cervello e si espande a tutto l’organismo esasperando i sensi in uno spasimo totale ed esaltante. Lo desideri nel profondo della tua mente e il tuo corpo lo reclama, ma te lo precludi, lo inibisci per darti quella parvenza di prof a schiuma frenata priva di gioia, di ironia e di voglia di vivere, di libertà.
    
    In effetti quelle immagini non mi avevano lasciato del tutto indifferente, anzi, e le parole di Roberto in fondo erano vere. Non erano forse così le fantasie che mi agitavano il cervello la sera prima quando mi ero lasciata andare in una furibonda masturbazione? e poi, sì è vero, le desideravo anch’io quelle sensazioni. Come ogni donna del resto... (mi stavo giustificando?) Ma ammetterlo a un estraneo o darle a vedere ... beh, era una cosa diversa. Però su un punto aveva ragione (una solo?): non ero libera, mi facevo, come diceva lui, troppe seghe mentali, come certi miei lievi (ma loro erano tre volte più giovani di me).
    
    -Ora ti mostro un’immagine particolare. Poi ti farò una domanda. Guardala con attenzione a non ...
«12...678...11»