1. Alessia, la puttana del capo


    Data: 23/05/2018, Categorie: Etero Autore: benves

    ... occasioni di prendere il sole… ” iniziò a rispondere Alessia ma lui la interruppe
    
    “Non intendevo criticare l’intensità della tua abbronzatura…. Ma la sua distribuzione. Indossi dei costumi fantastici, ma la tua abbronzatura non è in armonia con quei costumi… pensavo che dovresti fare delle lampade o meglio ancora prendere il sole nuda per uniformare l’abbronzatura “.
    
    Alessia lo guardò un poco sorpresa, non si era aspettata una cosa del genere poi però si riprese
    
    “E lei che cosa suggerirebbe… ” disse assumendo un’aria maliziosa, lui sorrise
    
    “Non saprei…. Ma ad esempio potresti vedere di sfruttare questo meraviglioso solarium per recuperare il tempo perduto…. “.
    
    Quella situazione intrigante la eccitava, Alessia sentiva il bisogno di continuare a recitare la sua parte di ragazza spregiudicata e senza dire nemmeno una parola, portò le mani dietro alla schiena e slacciò il reggiseno.
    
    La poca stoffa si afflosciò e poi scivolo sulla carne soda scoprendo i capezzoli scuri e rimanendo appeso per il sottile filo che cingeva il collo.
    
    Alessia sfilò anche quello e gettò a terra il reggiseno.
    
    Si fermò un attimo fissando il Sartori che sorrise annuendo
    
    “Così va meglio ma non basta…. ” Disse.
    
    Alessia slacciò i nodi laterali del tanga e con un gesto sensuale sfilò la stoffa rimanendo completamente nuda. La nera peluria del pube, inumidita dal sudore e dall’eccitazione brillava al sole attirando irresistibilmente lo sguardo del maschio.
    
    “Voleva parlarmi di ...
    ... lavoro se non sbaglio…. ” Disse Alessia stendendosi sensualmente sul lettino prendisole, nel farlo ripiegò leggermente una gamba aprendo ulteriormente la visuale allo sguardo del Sartori.
    
    Mai si era offerta tanto oscenamente allo sguardo di un uomo… mai comunque in una simile situazione… il pensiero la fece leggermente rabbrividire malgrado il sole fosse ancora caldissimo.
    
    Il Sartori annuì ma non parlò, invece con una mossa che sorprese Alessia, si abbassò l’ampio costume e lasciò che il membro eccitato sfuggisse sobbalzando nell’aria.
    
    Poi la sua mano impugnò l’asta ed iniziò ad accarezzarla. “Sei stata bravissima in questi giorni….. anche troppo brava al punto che hai suscitato fantasie non solo nei nostri clienti ma anche in me…. Posso confessarti che da ieri non riesco a pensare ad altro che alle tue labbra… alla tua lingua ed alle tue tette sul mio cazzo…. “.
    
    Quelle parole scossero Alessia come le dita di un chitarrista le corde della chitarra.
    
    Mai un uomo le aveva parlato così ed aveva sempre immaginato che la sua reazione ad una simile eventualità sarebbe stata ben diversa da quella che ora la sconvolgeva.
    
    I suoi occhi non riuscivano a staccarsi dal membro del Sartori e dalla mano che lo accarezzava con esasperante lentezza scoprendo e ricoprendo il glande turgido e lucido.
    
    Alessia non riusciva a capire che cosa l’attirasse verso quell’uomo non bello e tanto più anziano di lei.
    
    Non riusciva a spiegarsi perché non riusciva a staccarsi da quel gioco ...
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