Una giornata d'inverno al mare
Data: 24/05/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: filliback
... ogni volta come facesse a tenerlo in gola per così tanto tempo senza soffocare, lei scherzando diceva di avere un secondo clitoride al
posto delle tonsille, forse era vero. Quando sentì che stavo per venire
smise, si alzò e mi dette un bacio, aveva le labbra bagnate e il sapore del
mio sesso. Ci abbracciammo stretti fino al tavolo: era dolcissima, aveva
una femminilità innocente che gli permetteva di essere donna posata e bimba
maliziosa ma allo stesso tempo anticonformista per andare oltre il comune
senso del normale, senza pregiudizi. Lei continuava a strusciarsi come una
gatta facendomi sentire il suo desiderio e nello stesso tempo i seni
piccoli e morbidi e i turgidi capezzoli; pensai che quel paesaggio
selvaggio meritasse un rapporto appropriato così mi venne voglia di
prenderla: la presi in braccio e la appoggiai facendola sedere su quelle tavole umide, le presi il viso e le feci appoggiare la schiena sul tavolo con le gambe penzoloni, gli sollevai la gonna stretta, sotto aveva soltanto delle calze scure che arrivavano fino in cima alle cosce e poi più niente: quando ci vedevamo spesso non metteva le mutandine per praticità. Il contrasto delle calze con la pelle chiara era eccitante, le alzai le gambe le divaricai e mi si apri davanti lo spettacolo del suo fiore carnoso e depilato, appoggiando le gambe sulle mie spalle anche il culetto a mia disposizione, aveva un fiore e un culo bellissimo, bianco e fresco. Appoggiai il mio cazzo al suo ...
... buchino, cominciai a premere dolcemente fino a quando non entrò tutto fino in fondo, lei si inarcò con un gemito aggrappandosi con le mani al bordo del tavolo, rimasi un attimo fermo per sentire le contrazioni della sua vagina, mi piegai verso di lei e la baciai tra i capelli, guardai il mare: era proprio una bella giornata! Cominciai a possederla con movimenti lenti e profondi senza fretta per godermi quel momento, la sentivo ansimare insieme al fruscio dei pini, il sole era alto e il tempo era con noi.
A distogliermi da quel momento fu il passare di un cane sulla spiaggia
davanti a noi: mi insospettii; d’improvviso mi ricordai di averci visto
insieme una persona quando siamo arrivati così lo seguii con gli occhi fino
a quando non arrivò vicino al tronco di un grosso pino dove seminascosto
nella macchia intravidi un uomo che ci stava spiando a poca distanza da
noi.
Ebbi un sussulto, pensai subito a Daniela, lei continuava a gemere di
piacere appiattita sul tavolo ma guardando meglio i suoi occhi appena
socchiusi mi accorsi che erano rivolti verso lo sconosciuto fissandolo come
in una maliziosa complicità: rimasi stupito! Stava avvenendo un qualcosa di
nuovo alla quale non ero preparato, per la prima volta condividevo la mia
intimità con uno sconosciuto e non lo sapevo. Dopo un attimo di imbarazzo e
vedendo che Daniela apprezzava questa situazione insolita pensai: in fondo, se va bene a lei perchè no? Sorrisi tra me e ripresi a possederla ...