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Una giornata d'inverno al mare
Data: 24/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: filliback
... con vigore forse con una punta di esibizionismo in più: ero curioso di vedere come andava a finire. Detti uno sguardo complice al nostro ospite facendogli intendere che se voleva guardarci non avevamo niente in contrario; dopo un po’ si fece coraggio e piano, piano uscì allo scoperto con un sorriso imbarazzato dimostrando comunque di gradire la nostra disponibilità. Era un uomo anziano dal corpo esile e l’aspetto vissuto, probabilmente una persona del posto che ci aveva visto arrivare e immaginando le nostre intenzioni si era avvicinato per guardarci. Rassicurato ma sempre guardingo cominciò lentamente ad avvicinarsi, vidi che si stava masturbando da sotto il giaccone. Daniela era ancora distesa con le mani aggrappate ai bordi del tavolo, continuava a guardarlo rassicurata dal mio coinvolgimento. Lo sconosciuto si fermò a pochi passi da noi continuando a maneggiare il suo coso, guardava il mio uccello che entrava e usciva da quel buchino rosa di lei, quasi in modo provocatorio cominciai a muovermi lentamente facendolo uscire piano, piano per poi rimetterlo tutto dentro con forza e poi ancora di nuovo: smisi quasi subito perché provai una forte eccitazione che mi portava all’orgasmo. Ormai aveva capito che poteva fidarsi della nostra complicità e si lasciò andare: si spostò davanti a Daniela aprendo il giaccone, tirò fuori un uccello veramente notevole sproporzionato al suo aspetto con una grossa cappella livida piegata verso il basso (l’età ...
... certamente non lo aiutava a tenerlo dritto ma rimaneva comunque un bell’arnese fuori ordinanza). Daniela lo guardava fisso mentre questi si eccitava proprio davanti a lei ma, non potette resistere oltre: sollevò la testa e lo invitò vicino a se, lui rimase un attimo perplesso, mi guardò, fece ancora un passo in avanti e offrì quel grosso uccello alla bocca di lei che, senza usare le mani lo sollevò con la lingua e cercò di risucchiarlo in bocca ma, nonostante la buona volontà, riuscì a farne entrare solo una parte, l’altra rimase impugnata nella mano dello sconosciuto che continuava a menarselo lentamente; Daniela era in estasi, aveva due uomini tutti per sè da accudire, da soddisfare e far godere, sapevo che questa era la sua vera natura di femmina materna e geisha dolcissima, adesso particolarmente docile verso quell’uomo sconosciuto che gli aveva affidato il suo piacere. Davanti a quello spettacolo non potetti resistere, cominciai a entrare e uscire sempre più velocemente l’afferrai per i fianchi e la tenni ferma mentre gli riempivo il fiore con tutto quello che avevo trattenuto fino ad allora. Dopo qualche istante mi tolsi e lasciai al nostro ospite il culetto di Daniela che ancora spasimava per quanto l'avevo amata e l'uccello dello sconosciuto che aveva succhiato. L'uomo anziano aveva ormai l'uccello duro, ammirò il culetto di Daniela e la figa spalancata dal mio uccello, puntò la cappella sul buchino che aveva ...