Una prof in calore (parte iii)
Data: 12/09/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: rodubi, Fonte: Annunci69
Questa storia è scritta a quattro mani, quelle del sottoscritto “Rodubi”e di “Francy”, lettrice di alcuni miei racconti. Francy è l’ ispiratrice ed ideatrice di una serie di racconti che vedranno come protagonista una giovane e bella professoressa alla presa di una attività non proprio esattamente “Scolastica”. Naturalmente potrete inviare i vs commenti sulla storia, sia al sottoscritto che a Francy, questa è la sua email;
Ci vollero alcuni giorni prima che la prof ritrovasse quella serenità e conduzione di vita normale dopo quella traumatica, ma eccitante, erotica esperienza. La sera a letto, spesso con gli occhi spalancati verso il soffitto, fissandolo riguardava tutto ciò che il suo corpo aveva subito, ripensava alle umiliazioni, alle corna messe ripetutamente al suo fidanzato ma, ma non poteva negare a se stessa che tutto ciò che le era capitato le era tremendamente piaciuto ed al solo pensiero la sua figa si riempiva, quasi scoppiava di caldi umori!! Si sentiva Troia dentro, se da un lato tutto ciò la eccitava sino a farla bagnare le lenzuola del letto, dall’altro non poteva nascondere a se stessa il timore di incontrare i tre balordi e di essere in pratica oramai oggetto, anzi ostaggio erotico di una piccola band di assatanati sessuali.
Mentre era a letto a fissare il soffitto, guardando e riguardandosi quelle scene erotiche nella sua mente, spesso la mano scivolava tra le cosce, a sollevare il perizoma a mo di segarsi la figa, lentamente, lentamente, la mano ...
... scivolava sotto la felpa che pian piano apriva per il calore e accarezzandosi le zizze, stuzzicandosi i capezzoli, accarezzava e accarezzava il suo corpo, provando piacere, poi irrefrenabile, pazza dalla voglia di essere scopata, lentamente apriva il comodino, tirava fuori il suo dildo di 26 cm e pian piano lo portava sul clito, lo strusciava, incominciava a stimolare le labbra roventi, carnose, umide della figa.
Incominciava una lenta penetrazione, pian piano, il dildo entrava, entrava, sempre più dentro, sempre più, l’altra mano strizzava i seni,i capezzoli, accarezzava le autoreggenti che spesso, anche a letto, indossava come le famose gocce di profumo che usava mettere la bella e sensuale Marilyn prima di andare a letto. Durante quelle masturbate, diventate sempre più frequenti, spesso accendeva e poi lasciava accanto a se il cellulare, la tentazione di chiamare il suo lui mentre si menava la figa e pensava a quelle corna che aveva messo, a quei cazzi che aveva succhiato, a quel culo che le avevano rotto, era una libidine assoluta, una goduria, un orgasmo continuo e meraviglioso, un sentirsi troia al 100%!!
Il dildo avanzava sempre più, le labbra erano sempre più bagnate, le mani aggrappate ai suoi capezzoli turgidi e duri, tanto da farle male, immaginava di essere tra quei bastardi, immaginava i loro cazzi, di essere chiavata in ogni buco del suo corpo, immaginava ed in cuor suo non cedeva il momento di assaporare anche il loro sperma, di succhiarne ed ingoiarne la ...