1. Aspettando johnny


    Data: 27/05/2018, Categorie: Etero Autore: Vercingetorige87, Fonte: Annunci69

    Era un bar polveroso. Talmente polveroso da toglierti il respiro: sentivi la sabbia scenderti giù, fino a riempirti i polmoni. Quei minuscoli granelli te li trafiggievano, i polmoni. Come migliaia di minuscoli spilli.
    
    Il Crazy K non era peggio di tanti altri posti lì nel deserto australiano. Eliah entrò mentre il juke box stava suonando Neil Young, e non poté fare a meno di accompagnare il giro di chitarra con un sussurro. Poco dopo di lui toccò all’armomica. Non potè fare a meno di pensare che fosse la musica adatta.
    
    “Un doppio Scotch, grazie” apostrofò al cameriere. Aveva scelto uno sgabello al bancone, in fin dei conti doveva bere da solo, almeno avrebbe potuto sperare di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno più bisognoso di bere di lui.
    
    “Tieni, sono cinque dollari”. Eliah fece un gesto, come a scacciare la malinconia che sentiva fargli vibrare le ossa, e tutto attorno. Ne posò sul bancone venti. “Lascia la bottiglia”.
    
    Il barista contrasse il viso in una smorfia, non gli piacevano i piantagrane. Poi forse lo soppesò con lo sguardo, e decise che non sarebbero potuti piovergli addosso troppi guai a causa di quel tizio arruffato come il suo impermeabile.
    
    Seccato il primo tutto d’un fiato, Eliah si versò il secondo bicchiere mentre ancora aveva le labbra arricciate.
    
    Si fermò un attimo con la bottiglia in mano, a fissarne l’etichetta: aveva bevuto di meglio, ma per quella notte poteva andare.
    
    Sentì sbattere la porta e si voltò a guardare chi fosse ...
    ... entrato. Era bellissima. La fissò lascivo mentre lei si stava guardando in giro, come per decidere dove sedersi però, non come se stesse cercando qualcuno. Eliah tornò al suo whiskey, pensando a quei capelli mossi e bruni, e dilatò le narici inspirando come se li stesse annusando davvero, li sotto il suo naso. Immaginò profumo dozzinale, da vecchia battona in pausa. Si trovo invece a inspirare i fumi dell’alcol, che lo distolsero da quei pensieri. Non era lì per quello.
    
    Doveva fare una cosa pericolosa, era teso, non gli piaceva. Era una cazzo di situazione. Una situazione di merda. Ci bevve sopra, e se ne versò un altro giro. All’improvviso sentì: era profumo di classe quello, mica merda da discount! Un tempo lui li frequentava certi ambienti. Allora alzò lo sguardò, di lato, e lei era lì. Alzò le soppraciglia, in quella inconfondibile espressione di sorpresa. “Non posso avere avuto tanto culo, si è seduta davvero quà.” Poi ripensò a quello che doveva fare “Merda!”.
    
    La analizzò mentre chiedeva da bere. Aveva sbagliato a valutarla. Una bella donna. Con una gran voglia di riempire il vuoto che aveva tra le gambe, o forse nell’anima. Si vedeva dalla minigonna, dai tacchi, dal trucco, dal profumo. Da lontano l’aveva scambiata per un troia da strada, troppo vecchia per reggere certi ritmi. Da vicino sembrava una troia di lusso. Aveva classe.
    
    Ecco, forse non era veramente una troia, una prostituta, più probabilmente era solo un po’ annoiata dalla vita, e quella sera aveva ...
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