Tramonto II
Data: 29/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_
... sicuramente impegnato- abbassando per un attimo lo sguardo e poi tornando alla carica -Ma se sei libero magari… Ti pago!”Ed infilò una mano nella borsa che teneva sulle gambe, non ci credeva che aveva detto una cosa del genere. Pagarlo, come una disperata! Lui rimase ancora impassibile.“Il vero motivo.”Tre parole, ben scandite e poi il silenzio.Il vero motivo. Era andata fin lì senza pensarci, forse proprio perché non aveva pensato che lo aveva fatto. Aveva seguito l’istinto, aveva sentito quella necessità, per giorni, già subito dopo il loro ultimo incontro, aveva persino provato a contattarlo su quel sito, ma lui non rispondeva, e più passava il tempo e più sentiva di non resistere più. Sentiva la necessità viscerale di essere legata, costretta all’immobilità incondizionata per poi far uscire finalmente quella parte nascosta nel suo profondo. Voleva che quelle mani, forti e ferme, la muovessero come se fosse senza peso, voleva essere posseduta, totalmente, da lui.Il suo sguardo si accese per la rivelazione interna.“Voglio essere posseduta da te.”Ormai lo aveva detto, se qualcuno l’avesse sentita non le importava, le importava soltanto sapere se la sua voglia sarebbe stata soddisfatta. Il sorriso di lui si fece meno beffardo, si alzò, lasciò i soldi ed il giornale sul tavolo e si incamminò verso casa, lei allibita, senza neanche essere convinta che potesse, lo seguì, ad un passo di distanza. Un tragitto così breve sembrò infinito a quell’animo così agitato, ma presto furono ...
... nell’atrio, e poi in cima le scale ed infine dietro l’uscio.Lui si tolse le scarpe e le lasciò vicino la porta e poi rimase a fissare lei imbambolata. Tranne che per il loro primo incontro era abituata ad entrare in quel corridoio da sola, e sempre da sola, dopo qualche incontro in cui aveva fatto la conoscenza iniziale di quel mondo, si spogliava completamente. Ora invece le stava di fronte e la fissava, in qualche modo si vergognava di più nello spogliarsi che nel restare nuda, era il passaggio dalla vita normale a quella che viveva soltanto lì dentro che la imbarazzava. Al solo pensiero di ciò che avveniva nella stanza lì vicino le si accese un calore nel ventre. Sarebbero successe di lì a poco quelle stesse cose ed iniziò a spogliarsi, senza però guardarlo, facendo finta di essere sola. Quando fu nuda il suo stato mentale era cambiato, era tranquilla, era entrata negli schemi della sua parte, ora sapeva cosa fare. Lui si mosse di lato per lasciarla passare e le andò dietro entrando nella stanza. In quell’istante non vide più nulla per la mano di lui che le bendava gli occhi stringendola contro il petto, per lo stupore urlò ma l’altra mano le bloccava già la bocca. Si sentiva soffocare, non riusciva a muoversi, cominciava a sentire dolore, nel panico cercò di afferrarlo dai polsi per liberarsi ma lui l’alzò di peso, lei che non capiva più nulla cercò di sbracciare per divincolarsi ma scoprì che lasciare la presa le faceva ancora più male e rimase aggrappata alle braccia di ...