Tramonto II
Data: 29/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_
... lui mentre sentiva di essere spostata.Non capiva più nulla, era appesa alle braccia e veniva spostata così dolorosamente, senza la possibilità di divincolarsi. In un istante la su mente percorse tutti gli scenari, anche i più nefasti, che stupida ad affidarsi così completamente ad un perfetto sconosciuto, moralmente emarginato dalla società ed ora ne pagava le conseguenze. Le mani di lui la stringevano forte e se lei avesse lasciato la presa lui avrebbe stretto ancora di più per tenerla sospesa ed avrebbe sentito tutto il suo peso tirarle il collo, quindi preferiva tenersi aggrappata a lui ed aiutarlo a farsi portare verso il patibolo.Quando i suoi piedi poggiarono di nuovo a terra non ebbe neanche il tempo di provare a divincolarsi che le parve di cadere, portò le braccia avanti per parere il colpo ma lui l’accompagnava saldamente a terra.Le liberò la bocca e la vista.“Sei impazzito?”Urlò, ma nonostante le parole il suo tono era di chi è spaventato fino alla disperazione. Era sempre nella loro stanza speciale, vicino al mobile, stesa faccia a terra, non lo vedeva, ma lo sentiva su di sé a bloccarla. Le mise un ginocchio tra le scapole e si poggiò con la maggior parte del peso“Zitta!”Con la gabbia toracica così compressa non riusciva a respirare, era peggio che soffocare con un bavaglio. Cosa stava succedendo? Era uno dei loro soliti incontri o qualcosa di molto peggio? Con la coda dell’occhio lo vide prendere delle corde, senza molti complimenti le fece scorrere la corda ...
... ruvida sui polsi dietro la schiena, più e più volte, fino a legarla saldamente. Solo in quel momento le tolse il ginocchio dalla schiena e finalmente tornò a respirare, era agitata oltre ogni misura e le era mancato così tanto l’ossigeno che i suoi respiri corti e frenetici sembravano soffocarla ancora di più. Nel frattempo lui le aveva legato le caviglie e si era allontanato, lo guardava attraverso i capelli che le si erano appiccicati al sudore del viso, lui con la solita espressione la fissava mentre si sbottonava con calma la camicia fino a rimanere a torso nudo. Prese il capo della corda che pendeva dalla carrucola dal soffitto e si diresse verso di lei.“No, no…”provò ad opporsi e persino a rotolare via da lui, ma quando la raggiunse, con un semplice strattone alle caviglie distrusse tutte le sue resistenze ed iniziò a lacrimare silenziosamente, mentre lui univa la nuova corda con quella che già si trovava sulle gambe.Era così che doveva finire? La sua intera vita, i suoi figli, suo marito, non li avrebbe più rivisti a causa della sua perdizione, per quella sua parte oscura che li avrebbe ricoperti di vergogna e sdegno, una volta che avessero scoperto il motivo per cui era lì. Aveva un groppo in gola, non respirava, piangeva soltanto, disperata ed ormai abbandonata al suo destino.“No…!”L’unica cosa che riuscì a dire quando sentì di essere tirata dalle gambe. Lo cercò con lo sguardo, era vicino la finestra a tirare la corda senza strattonare, ma con un movimento fluido che ...