Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2
Data: 01/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... mano sulla spalla le ha detto: - ora ti inginocchi. Voleva chiaramente un lavoro di bocca dalla prof. Lei, facendosi piccola piccola, si è lasciata guidare da quella mano. Una volta in ginocchio il ragazzino non ha perso tempo; si è aperto i pantaloni e Monica ha potuto vedere che anche a sedici anni un maschio può comunque essere ben fornito. In quelle sue disavventure ne aveva già visto certo di più grossi, ma non poi così tanto maggiori di quello. Quello che la impressionava era la durezza. A quell’età gli ormoni irrompono, tanto che lo infilerebbero anche nel buco della serratura. Lui era eccitato, molto eccitato e come è riuscito ad infilarlo nella bocca della prof che non ha favorito di certo la manovra, ha iniziato a pompare. Lei non voleva accogliere nella sua bocca la sborra di un ragazzino ma lui tenendole la testa le imprimeva il ritmo. Ad un certo punto ha detto: - tranquilla, stamattina mi sono fatto una sega pensando alle tue cosce, quindi resisto, dai succhialo ancora che tra un po’ me lo prendi in figa. Lei ha tremato. L’ha fatta sollevare, si è seduto sul water, le ha sollevato la gonna, tirato le mutandine e l’ha fatta sedere sulle sue cosce, di spalle. Prima che si sedesse, lui tenendoselo con la mano le ha puntato la cappella in figa e come lei si è lasciata cadere, il cazzo le è entrato tutto, non ha avuto difficoltà a trovare la strada. Lei ha lanciato un piccolo gemito, lui un grugnito, l’ha sentita stretta, la figa si è subito racchiusa attorno al ...
... pene facendolo sentire avvolto, lui le palpava le cosce ci infilava una mano in mezzo a cercarle il clitoride, lo premeva lo massaggiava dandole delle scariche. Lei sussultava. Aveva di fronte la schiena della prof, ha sollevato il maglioncino sganciandole il reggiseno. Liberate le tette gliele impastava, prendeva i capezzoli e li tirava. Se la stava facendo alla grande, ma anche lei dopo i primi attimi se lo stava facendo. L’ha fatta alzare, girare in modo che fossero di fronte. Lei ha spalancato le cosce e gli si è seduta di nuovo sopra, lo abbracciava, con le unghie gli graffiava la schiena dopo esseri nuovamente fatta infilare il cazzo nella figa. Prima di accomodarsi sopra a cosce spalancate, stavolta offrendo le tette scoperte agli occhi, alla bocca e a quello che avrebbe voluto farne il piccolo porcello che se la stava godendo, in un attimo di lucidità, il terrore di poter essere scoperta lì, in quella situazione, mentre scopava con un alunno, le ha gelato il sangue, ma non appena la figa ha cominciato ad aprirsi per accogliere il palo di carne, l’istinto, la voglia di sesso, la ricerca di poiacere intenso, hanno ripreso il sopravvento sulla preoccupazione, le vergogna e sulla ragione. La paura che quella voglia, quell’eccitazione che ormai aveva preso il sopravvento, non venisse soddisfatta, la terrorizzava ancora di più. Voglia irrefrenabile di sentire il maschio dentro di sé, un maschio brutale che la costringesse ancora a lasciarsi andare senza remore, che ancora una ...