1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2


    Data: 01/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof.

    ... figlia, non vogliamo problemi, e se tuo marito vuole stare ….. che non rompa o è peggio per lui. Magari impara a fotterti bene. Dopo circa una settimana di tregua in cui nulla di eclatante era avvenuto, se non le solite ormai consuete palpatine nascoste da parte dell’alunno e di Remigio a scuola ai quali, però, con grande sorpresa di lei, si era aggiunto un ragazzino, Thomas, sempre alunno della scuola, ma di un’altra sezione, un ragazzino non certo sveglio e che un po’ tutti consideravano stupido. Le era capitato una volta alla ricreazione di rimproverarlo perché sentendosi preso in giro aveva afferrato un compagno e con una sola mano lo aveva sollevato da terra prendendolo al collo e attaccandolo al muro di spalle, lo teneva ad almeno 40 cm da terra senza nessuno sforzo, facendo finta di nulla, chiedendogli: - la pianti di rompere i coglioni, o devo stringere ancora-? Lo aveva mollato solo all’intervento di Monica. La guardava con occhi pieni di fuoco, di odio verso tutto e tutti, lei si era spaventata di quello sguardo e aveva fatto un passo indietro. Tutto era finito lì. 17 anni, frequentava la terza. Alto quanto lei, un po’ tarchiatello, ma non più di tanto. Sembrava più grande della sua età, un po’ stempiato ricordava quei signorotti classici commendatori o cavalieri proprietari di fabbrichetta abituati ad avere dietro il codazzo di servetti e soprattutto servette pronte a soddisfare ogni loro richiesta. A Monica appariva anche un po’ viscido, le metteva se non paura ...
    ... almeno soggezione, tanto che quando parlando con un collega un giorno nel corridoio affollatissimo per la pausa della ricreazione si era sentita distintamente un palmo di mano palparle la coscia da dietro poi salire sulla natica, il primo istinto era stato, ovviamente, quello di reagire in malo modo ma poi, accorgendosi che era lui, si era solo spostata. Si davano entrambi le spalle, ma talmente vicini che lui semplicemente allungando un po’ il braccio verso dietro senza staccarlo più di tanto dal corpo poteva palparle coscia e chiappa e, spostando leggermente le dita, arrivare a poggiarle i polpastrelli sulla figa. L’intraprendenza dei personaggi in questione non la meravigliava più. Era pronta a qualsiasi novità, tanto ormai ….. Lei aveva la solita gonna lunga fino ai polpacci che alternava ai pantaloni, anche se comunque spesso utilizzava gonne sopra il ginocchio che da seduta accavallando le gambe la costringesse a mettere in mostra almeno una parte delle cosce. Non era certo sua intenzione, ma sapeva che i maiali che la tenevano d’occhio volevano godersi anche l’imbarazzo di quella professoressa apparentemente irreprensibile. Chiaramente salendo le scale era logico che i loro sguardi, ma non solo i loro, puntassero alla rampa superiore dove la prof anticipandoli, era costretta a mettere in mostra cosce e culo, a volte con i collant ma più spesso con le autoreggenti che facevano parte della “divisa” a lei imposta. La stoffa delle mutandine che spesso finiva per infilarsi ...
«12...333435...66»