Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2
Data: 01/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... magrolina fra le tre, con un corpicino da apparente adolescente che non mostrava certo i suoi 22 anni, carina, occhi scuri come i capelli abbastanza lunghi oltre le spalle e una frangetta che copriva la fronte ampia, tette piccole, gambe snelle e lunghe a sostegno di un sederino piccolo, tondo e ben tonico e una fighetta che prometteva piaceri intensi, Efisia che intanto era diventata proprietà dei due uomini che seduti a tavola le stavano a fianco, con la scusa di recarsi in bagno era riuscita, complici le bevande e la non piena lucidità degli uomini, a raggiungere l’ingresso e uscire da quella casa dove sarebbe stata costretta a soddisfare le voglie di chissà quanti fra i presenti. Chissà come e chissà perché, quel giorno il sedicenne sembrava più effervescente, meno disposto del solito a stare tranquillo e a prestare attenzione ai compiti che Efisia, quella volta con l’aiuto dell’amica che si stava trattenendo in loro compagnia, voleva fargli eseguire. Le due donne erano posizionate Antonella seduta a un lato del tavolo di fronte al ragazzino cha al suo fianco aveva la sua educatrice Efisia. Uno scatto fulmineo di Antonella che indietreggiando con la sedia si è immediatamente messa in piedi ha letteralmente scioccato Efisia che ha subito preso parola: - ma che fai? Sei impazzita d’improvviso? Antonella ha risposto: - mi ha toccata! Efisia: - ???? Chi, ti ha toccata, come se siamo da questa parte del tavolo? Quando? Anto: - Si è tolto la scarpa e mi stava infilando un piede ...
... fra le gambe. In effetti quando poi Efisia ha guardato bene, il ragazzino si stava sistemando la calzatura dal tallone. E’ stato un attimo, la mano del ragazzo che le afferra un seno, lo stringe, lei che si sposta bloccandogli il polso e con l’altra mano gli molla un ceffone in piena guancia. Il ragazzo che scappa. Le due amiche senza parlarsi si lasciano. Nemmeno tre ore dopo il citofono di Efisia suona. E’ il padre del ragazzo. -si, buongiorno signorina, mio figlio è rientrato molto prima a casa vorrei capire. Mi ha parlato di schiaffo. Lei, che no n si aspettava nessuna visita e che da lì a poco sarebbe dovuta uscire, era ancora in vestaglia con sotto mutandine, calzini e pantofole ai piedi, reggiseno a coprire tette abbondanti quasi da quarta misura e t-shirt – ha risposto: -salga. Le apro. Conosceva quell’uomo solo perché aveva preso accordi con lui per l’aspetto economico di quel lavoretto, altrimenti di solito si rapportava con la mamma del ragazzino. L’uomo, più basso di lei e dei suoi 170 centimetri, con barba incolta, pochi capelli sulla nuca e sopra le orecchie, magro. Efisia: - Prego, si accomodi. Lui: - allora? Come sono andate le cose? Io con mio figlio non uso mai le mani, ci discuto e lei che studia pedagogia dovrebbe saperlo. Lei racconta gli accadimenti, sono seduti lui in poltrona e lei sul divano, come da seduta si sposta, Il lembo della vestaglia le scivola scoprendo la coscia prima che lei possa afferrarlo con la mano per evitare a quello sconosciuto di ...