1. Padrone X - Nuova sistemazione


    Data: 02/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: xHamster

    Era già mezza mattinata, il sole che entrava dalla finestra del bagno era intensa. Tirò fuori la mano dall’acqua della vasca color latte per controllare le grinze sui polpastrelli. Poteva stare un altro po’.Quanto era passato da quando aveva perso il lavoro? Settimane? Forse era già un mese… Il tempo passava senza che lei se ne accorgesse. Fino all’anno prima sarebbe stata una cosa impensabile, lei che programmava tutto, anche con due o tre mosse in anticipo, sempre ligia al dovere, sempre indaffarata a fare qualcosa, ora invece era placidamente immersa nella vasca da bagno, senza pensieri, in pieno orario di lavoro. Da quando non le avevano rinnovato il contratto non aveva neanche pensato di cercarne un altro, aveva dei risparmi, viveva con quelli, anche se stavano per finire e magari avrebbe davvero iniziato ad usare la carta di credito che le aveva lasciato Padrone, ma ora non voleva pensarci, ultimamente non pensava a nulla. Si dedicava solo al riposo, come non aveva mai fatto in vita sua, affrontava le giornate con calma quasi flemmatica. Aveva cominciato a curare di più il suo corpo ed il suo aspetto. Un’altra occhiata ai polpastrelli, era ora di uscire. Si alzò e sgocciolando sul pavimento uscì dalla vasca. Mangiare sano, senza fretta e fare un minimo di attività fisica regolarmente cominciava a mostrare i primi miglioramenti allo specchio, o forse era solo autosuggestione da quando sapeva che c’era qualcuno che l’apprezzava davvero?Ancora umida si spalmò la crema ...
    ... idratante su tutto il corpo, la pelle soffice e pallida era liscia come seta. Controllava di raggiungere tutti i punti del corpo guadando dove arrivavano le dita affusolate su cui spuntavano le unghie lunghe, il suo nuovo vezzo per aumentare ancora la sua femminilità.Aveva da poco finito di asciugare i capelli quando sentì suonare alla porta, pensava fosse la signora del piano di sotto che le riportava Momo, visto che da qualche tempo lo trascurava così tanto che cercava rifugio da lei. Si infilò l’accappatoio di spugna, prese dalla mensola il collare e lo cacciò nella piccola tasca, anche quando non poteva indossarlo non se ne separava mai, poi andò ad aprire.Rimase spiazzata ed allibita. Non era la vicina. Era Padrone. Lì. Di mattina. Era stato costretto a suonare al campanello. Non lo aveva aspettato come al solito. Era confusa, non sapeva cosa fare, la mano in tasca si era stretta con forza al collare, nel frattempo stava imbambolata di fronte all’uscio con lui che la guardava fisso. Dopo un attimo durato indefinitamente, fece un passo indietro, senza neanche preoccuparsi di prendere il cuscino, su cui di solito aspettava la sera, si inginocchiò a terra e tirò fuori il collare per indossarlo. Lui nel frattempo era entrato ed aveva chiuso la porta. Quando stava per circondarsi il collo con la striscia di cuoio le bloccò il polso. Pensava di averlo deluso, di aver fatto qualcosa di male, non aveva il coraggio di guardarlo, invece le prese di mano il collare ed inginocchiandosi ...
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