1. La pesca di sara


    Data: 13/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: FannyHill, Fonte: Annunci69

    Erano ormai ore che Sara guidava per i paesini sulle coste del mare e cominciava a sentirsi stanca. Decise che, ancora qualche kilometro e poi si sarebbe fermata al primo bar per prendere qualcosa di fresco. L'aria era calda in quel pomeriggio d’inizio estate. La brezza che soffiava dal mare dava un leggero sollievo. Il paesaggio, fatto di colline lussureggianti era da cartolina e Sara se lo sarebbe goduto ancora per qualche ora.
    
    Prese l'ennesimo tornante che l'avrebbe portata ancor più in alto e notò finalmente il cartello che indicava un paesello. Accelerando percorse quella che sembrava la ripida strada principale per arrivare nella piazza del paese. Un parco, una chiesa, una fontanella, un alberghetto e un bar erano le principali attrazioni del centro cittadino. Sara spense la moto e mise finalmente i piedi per terra.
    
    Tolse il casco e si ravvivò i capelli. Infine fisso il bar con aria pensierosa. La colpì subito l'insegna. Molto anonima con scritto solo "Dejà Vù". Aveva delle tendine ai mezzi finestroni che davano ulteriore riserbo al locale e ai clienti.
    
    Le ore passate in sella si fecero sentire con un dolorino alla schiena, perciò senza indugiare ulteriormente, Sara si tolse la tuta e, riposto tutto nel suo zainetto, s’incamminò verso il bar.
    
    Uno scampanellio annunciò il suo ingresso nel bar.
    
    Due clienti alzarono il viso per vedere chi disturbava la loro partita a carte ma persero subito interesse e tornarono con la testa sugli assi e le figure.
    
    Sara ...
    ... si guardò un po’ intorno. Di fronte all'ingresso vi era un bancone e dietro la porta che dava sul retro. Da li uscì una donna. Sulla destra vi erano i tavolini, dove i vecchietti giocavano con le carte. E in fondo accanto al bancone un piccolo soppalco in stile orientale, con tavolini bassi, divani sgargianti e grossi cuscini. Una specie di privè leggermente nascosto. Ignorando la voglia di fiondarsi sui cuscini, Sara si diresse verso il bancone e la donna che ne era uscita. Non era italiana. Aveva la pelle olivastra e gli occhi grandi e marrone. I lunghi capelli mossi ricadevano sulle spalle e coprivano parte del vestito di fattura indiana. Grossi orecchini e braccialetti ai polsi completavano la mise.
    
    "Salve! Posso esserle utile?" la donna dietro il bancone scrutò la ragazza appena entrata con interesse.
    
    Sara dal canto suo si ravvivò ancora i capelli, si sistemò i jeans e lisciò la camicetta nera. Poi pensando di essere ridicola a preoccuparsi di come poteva sembrare paragonata alla barista, si fece avanti e ordinò qualcosa che potesse rinfrescarla.
    
    La donna dietro al bancone si mise all'opera e confezionò un cocktail colorato e invitante.
    
    "Questo ti rinfrescherà il corpo e accenderà il tuo cuore... " disse a Sara servendogli da bere.
    
    Sara prese il bicchiere e si sistemò sul comodo divano del palco. Iniziò a succhiare il liquido colorato guardando pigramente la partita trasmessa da un televisore che prima non aveva notato.
    
    Era veramente buono il cocktail, ...
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