Viaggio d'affari a madrid - ep. 5
Data: 05/06/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: granbear
... molto sexy, entrambe di pizzo nero.
Pagai il conto ed uscii soddisfatto con le mie buste.
Preso l’abbrivio, entrai in un negozio di calze poco lontano e, con lo stesso stratagemma entrai in un altro negozio, in cui acquistai un paio di autoreggenti velatissime, un paio simili con la riga ed un paio di calze a rete a maglia stretta, tutte rigorosamente nere.
Andai in un bar a telefonare a Sofia, la quale mi raggiunse prontamente in preda alla curiosità per quello che stavo combinando.
Mi propose di proseguire subito il giro dei negozi ed andammo in una specie di negozio di bigiotteria che aveva al suo interno uno spazio riservato alle parrucche. Andò dritta dalla commessa e dopo un paio di prove e confronti, ne scelse una nera, lunga con il capello leggermente ondulato. Torno e con aria sorniona mi disse “il mio secondo regalo …. ora ti manca solo un bel vestitino ….. ma provvediamo subito”. Uscimmo e ci dirigemmo subito a cercare un negozio d’abbigliamento adatto.
Entrammo nello stesso negozio dove qualche giorno prima avevamo preso l’abitino di Sofia, la commessa della mancia ci riconobbe subito e ci venne incontro sorridente.
Sofia ricambiò il saluto affabilmente e la ragazza chiese “in cosa posso esserle utile senòra?” Sofia con grande faccia tosta chiese “vorrei qualcosa di carino e provocante, del genere del vestitino che ho preso qui l’altro giorno, da regalare al mio amico, per una festa trasgressiva” e aggiunse “mi raccomando taglia 42, con ...
... preferenza per i colori scuri”, io a quel punto diventai di tutti i colori dell’arcobaleno ed ebbi l’istinto di scappare, non potendo far altro fissai per terra. La commessa abbozzò un mezzo sorriso d’intesa ed un occhiolino a Sofia, indicandoci il solito salottino e dicendoci di attenderla lì, che sarebbe arrivata da li a poco con i capi da provare.
Entrati nel camerino, Sofia colta dall’impazienza iniziò a levarmi i vestiti, in breve fui completamente nudo, mi porse il perizoma, autoreggenti, i sandali e li indossai.
Mi stavo ammirando il didietro allo specchio quando entrò la commessa, io arrossii cercando di sottrarmi al suo sguardo nascondendomi dietro una tenda. Sofia la invitò a restare e lei, per niente imbarazzata, accettò volentieri, cominciando a mostrare i capi che aveva portato. Indossai per primo il vestitino simile a quello di Sofia, non ero niente male, i sandali mi accentuavano lo stacco di gambe, che depilate e oliate, mi faceva sembrare una gran fica. Per secondo indossai una tutina in maglina verde anni ’70, schiena e braccia nude, la mia figura esile veniva esaltata e l’effetto della maglina mi faceva un gran bel culo, come terza mise provai una gonnellina scozzese cortissima abbinata ad una camicetta bianca molto attillata, per questa dissi “ci vorrebbero degli stivaloni al ginocchio”, le donne approvarono annuendo col capo. Sofia, posta alle spalle della commessa aveva iniziato ad accarezzarle le spalle con le unghie. La ragazza l’assecondava ondeggiando ...