Il mio primo trio
Data: 05/06/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: intesacomplice
... subito.
Nell’attesa dei caffè scambiammo solo poche parole di rito: come va, fatto buon viaggio, ecc. Io comunque ero un po' guardingo, anche perché mi aveva detto che la sua compagna sarebbe arrivata un po' dopo, questione di 15 minuti al massimo, per non fare insospettire il marito, e che quindi, nell’attesa, avremmo potuto iniziare noi. Non capivo cosa significasse di preciso la frase: “avremmo potuto iniziare noi”.
Comunque salimmo al primo piano dove si trovava il suo studio. Appena entrati mi mostrò due stanze, una camera da letto e una camera attigua arredata con il necessario per potersi spogliare. Come studio era ben attrezzato per certi incontri, e ciò mi fece pensare che lo usava spesso per questi scopi. Mi mostrò quindi il bagno con il necessario per rinfrescarsi e pulirsi sia prima che dopo la scopata.
• Hai bisogno di rinfrescarti? – mi disse.
• Si preferirei, mi sento un po' sudato.
• Ok vai che poi mi preparo io.
Ma di lei ancora niente, e la cosa un po' mi preoccupava, non perché c’era il rischio che avremmo scopato solo noi, i rapporti bisex come ho detto mi piacciono; prendere qualche cazzo ogni tanto non mi dispiace, anzi. Ma mi scocciava se avesse usato questi mezzucci per scoparmi, tanto avrei accettato lo stesso anche se mi avesse detto che avrei scopato solo con lui.
Visto che dovevamo iniziare il nostro rapporto di sesso, pensai bene di non rivestirmi dopo che mi ero risciacquato e mi ero lavato le parti intime con un sapone ...
... detergente intimo antibatterico, che porto sempre con me in questi casi. Ci tengo all’igiene intima; su questo non ho mai derogato.
Uscii nudo dal bagno e lui mi disse:
• Bravo, ben fatto, non perdiamo tempo in inutili convenevoli. Aspettami che arrivo subito.
Si preparò e si presentò, nudo anche lui, davanti a me. Il suo sorriso, e i suoi addominali mi fecero indurire subito il cazzo. Si avvicinò e, standomi di fronte faccia a faccia, mi diede subito un bacio in bocca, per tutta risposta il mio uccello si bagnò. Poi si passò la lingua sulle dita che poi strofinò sulla punta del mio cazzo prima di prenderlo in mano iniziando a menare colpi lenti ma sapienti fino a farmelo diventare duro come il marmo. Io ricambiai di buon grado e iniziai a segarlo con movimenti decisi. Percorsi tutta la sua stupenda asta fino alla radice per poi risalire fino al prepuzio e così via in un esperto andirivieni che lo fece inalberare fino a far svettare tutti i suoi 22 cm verso la mia pancia, che al contatto mi trasmise dei fremiti di piacere. Continuammo così a masturbarci, mentre ci accarezzavamo e ci baciavamo sul petto, sul collo e così per buoni cinque minuti. Ormai ero eccitato e non pensavo più che doveva raggiungerci Wanda, così si chiama la sua collaboratrice-amante; ero infatti convinto che Wanda non venisse proprio. Ma mi sbagliavo.
Mi abbassai e, piegato a novanta gradi, mi infilai, senza indugi, il suo cazzo subito in bocca, non volevo che mi fermasse, per questo l’ho subito ...