1. Il muratore madrileno


    Data: 07/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    Avevo 26 anni, un buon lavoro e, per le vacanze, mi riservavo la trasgressione. Impeccabile sul lavoro, sempre in giacca e cravatta, tanto che incutevo soggezione anche ai miei superiori, quanto puttana (in un modo o nell'altro) durante le ferie. Ho detto in un modo o nell'altro perché sono sempre stato un po' strano, a detta degli amici. Ero attivo con chi mi stimolava ad essere attivo e passivo viceversa. Mai le due cose con la stessa persona. A qualcuno può sembrare strano ma in un certo senso, avevo trovato il mio equilibrio.
    
    Ero andato ad Ibiza. Isola allora dove la movida era esclusivamente gay. Sentendone parlare, ci si potevano trovare anche giovani coppiette etero che però si sentivano molto a disagio nel passeggiare, la sera, sui vari terrazzamenti che pullulavano di pub omosessuali. I fidanzatini stringevano per le spalle le loro morose come per difenderle, senza rendersi conto che chi si sarebbe dovuto difendere erano proprio loro.
    
    Mi ero trovato un bellissimo ragazzo che lavorava come cameriere in uno di quei pub. Molto bello ed anche molto effeminato, senza essere però un travestito.
    
    Con lui, naturalmente, ero solo attivo e quanto! La mattina dormiva, il pomeriggio mi svuotava le palle almeno due o tre volte al giorno e la sera andava a lavorare fino a notte inoltrata.
    
    Quella vacanza era dunque impostata solo su uno dei miei ruoli e la cosa mi andava pure bene. Il ragazzo era molto "recettivo" e una gran porca che non mi faceva mancare ...
    ... niente.
    
    Verso sera lo accompagnavo al lavoro e rimanevo un po' lì, a bermi qualcosa (gratis, naturalmente) prima di andare a cena in un ristorantino sulla rocca. A lui piaceva ostentarmi ai suoi colleghi come un vero maschio. Uno di quelli che, già allora, non se ne trovavano più. Ripassavo poi a salutarlo in chiusura e tornavo al mio albergo, mentre lui andava a dormire in una casa che divideva con alcuni colleghi.
    
    Devo dire che anch'io ero piuttosto piacente. Una sera due milanesi, seduti accanto a me sulla terrazza del pub, cominciarono a fare apprezzamenti positivi nei miei confronti. Uno era giovane e l'altro era il suo ricco "mentore", sposato e con figli naturalmente rimasti a casa. Io facevo finta di non sentirli e pensarono che non li capissi, così cominciarono a disquisire su di quale nazionalità fossi. Il più grande però era convinto che, nonostante tutto, fossi italiano.
    
    La cosa andò per le lunghe. Io stavo sempre sulle mie finché questo se ne uscì dicendo che somigliavo a Franco Nero. A quel punto mi voltai verso di loro e, sorridendo, dissi "grazie", facendogli vincere la scommessa. Non era la prima volta che venivo paragonato al bell'attore e sapevo che c'era effettivamente una somiglianza. C'era allora. Adesso io sono vecchio e lui, invece, è sempre uguale. Boh, gli anni sono passati solo per me, a quanto pare.
    
    Da lì cominciammo un'amicizia da definire "vacanziera" perché poi non ci vedemmo più, ma quei giorni li passammo spesso insieme e furono molto piacevoli. ...
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