Al vecchio mulino - capitolo 1
Data: 08/06/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Johndoe73
... macchina, con il suo sorriso che sembrava più una paresi che un’espressione naturale.
Lei osservava la scena da dietro la porta a vetri, e notò che dalla vettura era scesa una donna alta e slanciata, vestita in jeans e giacca, con i capelli scuri e lisci ed un paio di occhiali da sole enormi che a prima vista le davano l’aria di una di quelle donne che se la tirano come se fossero le uniche detentrici al mondo di una figa.
Dopo aver ricevuto i documenti, Anna prese la chiave della stanza ed accompagnò i clienti al primo piano, mostrando loro la stanza ed informandoli dell’orario della colazione per l’indomani, aggiungendo che se avessero gradito, lei sarebbe stata lieta di informarli sulle escursioni e sulle attività che il territorio offriva in quel fine settimana. “Tanto vi rinchiuderete in camera per 2 giorni di sesso”, pensò mentre scendeva le scale per tornare al suo lavoro.
Erano un paio di mesi che non faceva l’amore con qualcuno. Era troppo stanca ultimamente e sebbene ne sentisse la voglia, era l’ultimo dei suoi pensieri. Qualche fugace attimo di autoerotismo la accompagnava di tanto in tanto, lasciandola però soddisfatta a metá, ed il suo “amico con benefit” Luca, si era un pochino stufato di proporle qualche attimo di relax, visto che lei viveva per il lavoro.
Tentò di scacciare quei pensieri, visto tutte le cose che aveva da fare, ma loro non avevano nessuna intenzione di abbandonare la sua mente.
Arrivó la sera e dei due ospiti nemmeno l’ombra. ...
... Pensò che il suo sesto senso non avesse fatto cilecca riguardo ai due, quando li vide apparire davanti al bancone della piccola hall, chiedendo se ci fosse un posticino dove andare a mangiare qualcosa. Dopo le opportune indicazioni, ricordò loro di chiudere a chiave la porta di ingresso, una volta rientrati, e di comporre il numero di interno “9” qualora avessero avuto bisogno di qualcosa durante la notte.
Vide i fari della macchina allontanarsi, non senza una punta di invidia per quello che lei immaginava fosse stato un pomeriggio di sesso sfrenato tra i due.
Chiuse a chiave la porta di ingresso e si incamminò verso la sua stanza, con un’irrefrenabile voglia di toccarsi, con la mente già ofuscata da mille pensieri erotici. Durante la doccia, le sue mani percorsero tutto il corpo, soffermandosi sui capezzoli e finendo per accarezzare freneticamente in mezzo alle gambe, dove risiede il centro del suo piacere. Le dita cominciarono ad accarezzare sempre più la sua dolce apertura, finendo per entrare ed uscire ritmicamente, alternando sfregamenti sempre più energetici, fino a portarla ad un orgamso che, complice l’acqua bollente che scorreva sul suo corpo, la lasciarono sfinita.
Lo squillo del telefono la svegliò: si era addormentata con l’asciugamano intorno al corpo ed uno sulla testa, buttata sul letto. Non aveva nemmeno idea di che ore fossero, e ci vollero ben 6 o 7 squilli prima che lei sollevasse la cornetta.
“Mi scusi l’ora Anna, so che è tardi, ma sono rimasto ...