Il marchettaro - 3
Data: 09/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... specie per il contrasto con la sua pelle scura.
"Io tolgo il disturbo" dice Nonno e si ritira nella sua camera. Sono certo che si tirerà subito una sega pensando a quel solo bacio che ha visto.
"Andiamo anche noi" ed il mio cliente si avvia, quasi a farmi strada verso la mia stessa di camera, seguito da me, tenuto abbrancato per la vita dal bronzo di Riace.
Appena dentro e chiusa la porta a chiave mi spiega. "Sai, ci siamo conosciuti in aereo, venendo da Washington. E' stato un lungo viaggio ed abbiamo parlato un po' di tutto, così è venuto fuori il nostro vizietto comune ed il suo problema. Allora gli ho parlato di te e che forse avresti potuto risorverglielo..."
"Un momento. Di quale problema parli?", lo interrompo preoccupato.
"Ecco... vedi... ecco... beh, tra un po' lo capirai tu stesso". Così dicendo comincia a spogliarsi, mettendo in mostra il suo bel torace peloso che mi fa impazzire. Così sorvolo su quanto aveva appena detto e anch'io lo imito, anche se sono già abbastanza discinto (per accogliere al meglio la clientela, naturalmente). Il maschione americano si toglie la camicia e già così comincio a sbavare. Aveva dei pettorali da far paura ed una tartaruga da fare invidia, per non parlare delle braccia. Perfettamente coperte di muscoli e con dei polsi e delle mani talmente grandi che avrebbero potuto tenere il mio culetto con una sola di loro. Non ero mai stato con un nero e la cosa mi stuzzicava. Lui non era scurissimo; era di colore marrone scuro ...
... che permetteva di distinguere bene i contorni dei suoi muscoli perfetti.
Completamente nudi, in piedi, il mio cliente mi prese tra le braccia e cominciò a limonarmi, accarezzandomi contemporaneamente i fianchi e le chiappette. Arrivò a mettermi subito un dito su per il culo, sempre con la bocca incollata alla mia. Io, che sono particolarmente troia, partii subito in quarta e cominciai ad ansimare forte. Mi sono inginocchiato davanti a lui e gli ho preso il cazzo in bocca. Era già in tiro ed ho cominciato a succhiarlo con la migliore tecnica che potevo, assaporandone il gusto, avvolto da quell'odore intimo di maschio che mi dà alla testa. Intuisco che il nero ha finito di spogliarsi si è avvicinato alle mie spalle.
"Ahh, sei bravissimo! Fermati, che sennò vengo subito. Fai anche a lui lo stesso servizietto, se ci riesci".
Non capisco subito il perché di quell'espressione ma, quando mi volto nell'altra direzione, rimango di stucco. Una proboscide scura, barzotta e non completamente eretta, mi si para davanti e già così fa paura.
"Ecco qual'è il suo problema. Non riesce a trovare un buco a misura del suo cazzo. Tutti gli dicono di no appena lo vedono".
"Cccci... cccredo..." faccio io.
"Pensi di poterlo accontentare? Conoscendoti, credo di si".
Prima che potessi rispondere, quel colosso affonda le dita di una mano nei miei capelli ed avvicina la mia faccia fino a strofinarla più e più volte su quella bestia. Il suo odore particolare (mai sentito) e la mia ...