1. Amore senza età 5


    Data: 09/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando, Fonte: Annunci69

    Mario baciava Giuseppe, scimmiottando esattamente ciò che prima aveva fatto lui. Senza eccessivo trasporto, scese sul collo, poi sul petto e giunse in prossimità dei pantaloni. Glieli sbottonò e, afferrandoli insieme ai boxer, tirò tutto giù. Lo avrebbe preso in mano, gli avrebbe fatto una sega e poi avrebbe fatto il suo primo pompino. Come sarebbe stato? Aveva sognato tanto, masturbandosi, di farlo, solo ad una persona. Un uomo che voleva ferire, cui non avrebbe concesso il privilegio di essere il primo. In un universo parallelo Matteo avrebbe sofferto per questa scelta, e Mario ne era contento. Gli aveva spaccato il cuore. Perché quell’atteggiamento dolce e gentile, quelle attenzioni, quegli sguardi, quei viaggi immaginari fatti insieme? Perché lo aveva illuso così? Adesso avrebbe avuto il ben servito. Avrebbe fatto ciò che stava per fare solo a lui, avrebbe voluto che fosse il primo.
    
    Già per una sega si era sentito tremendamente in colpa e lui come lo aveva ricambiato? Facendosi trovare con una ragazza, magari dopo una intera notte di sesso con lei. Il pensiero lo tormentava.
    
    Afferrò il pene eretto di Giuseppe.
    
    Lo vedeva da vicino, ne sentiva il profumo maschio, eccitante. Lo avrebbe preso in bocca e gliel’avrebbe succhiato.
    
    Si avvicinò, lentamente. Giuseppe chiuse gli occhi gustando l’attesa.
    
    Ma non ci riuscì. Non poteva. Comprese, in un attimo, che gli unici che avrebbero sofferto sarebbero stati lui stesso e, forse, Giuseppe.
    
    “Mi spiace Giuseppe, ...
    ... scusami non me la sento.”
    
    Giuseppe si mise su: “Perché? Non ti piace? Non ti piaccio?” Non era arrabbiato, ma spaventato. Comprese che il suo amore non era ricambiato.
    
    “Giuseppe” – elaborò in fretta il discorso più retorico e romantico che gli poteva venire in mente – “ sei un bellissimo ragazzo e pure simpatico, ma sono innamorato di un altro”. Alla faccia della retorica. Avrebbe voluto raccontargli tutto, di Matteo e del suo amore impossibile, ma si trattenne davanti agli occhi lucidi dell’amico. Ma cosa aveva fatto? Si era comportato esattamente come Matteo aveva fatto con lui, più o meno.
    
    “Scusami Giuseppe, davvero.”
    
    “Tranquillo dai, ci siamo solo divertiti no?” Si rivestì in fretta volgendo il volto da un’altra parte, forse per nascondere la propria delusione.
    
    “Si, ci siamo divertiti”.
    
    Giuseppe lo riaccompagnò a casa. Non scambiarono una parola. Ora quei vigneti desolati che poco prima erano apparsi eccitanti, sembravano un cimitero in cui regnava tristezza. Giuseppe lo salutò freddamente e andò via. Da allora non si fece più vedere nel gruppo.
    
    L’estate volgeva al termine e, come ogni anno, gli ultimi giorni d’agosto erano caratterizzati da improvvisi temporali estivi. Erano le 14 del pomeriggio, Mario tornava dall’ufficio postale. La città era ancora deserta e il temporale lo colse all’improvviso. Si riparò sotto un balcone. Nell’attesa che smettesse di piovere, si rese conto si essere proprio di fronte alla tomba a camera riportata alla luce qualche ...
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