1. Amore senza età 5


    Data: 09/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... anno prima. Per una serie di circostanze i lavori erano stati più volte sospesi. Nel frattempo avevano eretto sopra i reperti una struttura in cemento con tante vetrate, per ripararli dagli agenti atmosferici e consentire, contemporaneamente, di osservarli dall’esterno. Attraversò la strada per raggiungere la vetrata bagnandosi completamente. Si rese conto che era passato molto tempo da quando l’aveva vista da vicino l’ultima volta, ovviamente fantasticando sulle antiche civiltà. I lavori erano proseguiti. La tomba si trovava a diversi metri sotto il suolo e da fuori si vedeva ben poco. Come gli sarebbe piaciuto prendere parte ai lavori e scoprire le meraviglie del passato sepolte. Passeggiò di vetrata in vetrata e giunse alla porta di ingresso. Era aperta. Qualcuno aveva scordata di chiuderla. L’impulso di entrare fu forte. Finalmente avrebbe visto quegli scavi da vicino. La città era deserta, nessuno se ne sarebbe accorto. Cedette alla tentazione ed entrò. Scese una decina di gradini in pietra molto alti e stretti e si ritrovò in una camera perfettamente quadrata. Ai lati c’erano delle sporgenze, sempre in pietra, con dei frammenti di vaso di colore rosso. Tutta quella protezione per qualche pezzo di vaso? Tuttavia subito dopo notò che nel sottoscala si apriva un arco, stretto, che dava l’accesso ad altri gradini. Si avventurò non senza paura. L’aria si faceva più umida e gli scalini erano più alti e stretti. Ne scese una quindicina e si trovò in un’altra grandissima ...
    ... tomba a camera, forse quella vera. Le sporgenze ricavate dalla pietra erano ricoperte di vasi intatti e altri oggetti che, a prima vista, non identificò bene. Proprio di fronte a lui, parallelamente al muro opposto, c’era un grande sarcofago in pietra. Osservò subito che la bara in pietra era lavorata e c’erano delle immagini che, però, nell’ombra non riusciva a distinguere. Fece qualche passo e schiacciò qualcosa che fece rumore. La situazione lo suggestionò e si voltò per risalire quando una voce gli bloccò il cuore. La paura lo assalì bloccandogli ogni movimento.
    
    “Chi c’è?”
    
    Si voltò e vide una figura alzarsi da dietro il sarcofago. Le forze lo stavano abbandonando, stava per svenire dalla paura ma riuscì a dire: “chiedo scusa, vado via”. Fece per salire il primo gradino ma …
    
    “Mario?” Quella voce. No, non poteva essere. Il cuore che prima batteva per la paura adesso batteva ancora più forte.
    
    “Ma sei tu?” Matteo accese una lampada posata sul sarcofago. Mario lo osservò. Una maglia larga color sabbia dal collo ampio e dalle maniche lunghe, il bermuda color senape e, inconfondibile, il codino lento che lasciava cadere un ciuffo sul viso. Non aveva la barba incolta, ma un pizzetto che lo rendeva più grande, più uomo, infinitamente più bello. Come aveva potuto pensare di farlo soffrire? E come mai era li?
    
    “Come sei entrato?”
    
    “Matteo…” - pronunciò il nome per confermare a se stesso che non stava sognando ed evitare che sparisse –“era aperto e ne ho approfittato. Ma ...