1. Il vicino


    Data: 09/06/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: La_Kappa, Fonte: RaccontiMilu

    ... cerca con prepotenza la mia, come fosse un suo diritto. Le nostre lingue giocano con sempre più foga mentre sento le sue mani che con decisione mi spingono a stendermi sul letto. Con movimenti veloci mi toglie tutto, e mi ritrovo nuda quasi senza accorgermene� -Non male- è il suo commento, mentre guarda soddisfatto il mio corpo. Allunga poi un braccio verso il comodino al lato del letto per poi aprire un cassetto e prendere delle manette con le quali mi lega alla spalliera del letto. Una sua mano mi percorre il collo con la punta delle dita, passa poi sul solco dei miei seni raggiungendo la pancia� scende ancora mentre potenti scariche elettriche raggiungono il mio cervello. Poi è come un fulmine a ciel sereno, e sento due dita entrare in me, un colpo netto, fino alle nocche. Urlo mentre lui sorride, sembra divertirsi. -Sei proprio una troietta, guarda qua� tutta bagnata.- ed estrae da me le dita completamente fradice. Io divento rossa d�imbarazzo, non ho il coraggio di fiatare. Si spoglia anche lui senza staccare gli occhi da me, e quando arriva ai boxer noto che ce l�ha duro, dopo essersi completamente spogliato di quei vestiti mi lega le caviglie alle altre due estremità del letto. Si mette su di me iniziando a leccarmi un seno, avvicinandosi con una lentezza esasperante la sua lingua al mio capezzolo già turgido, rabbrividisco mentre la mia figa cola copiosamente dei miei umori�sono un lago. Ecco, è vicino� �mi prende un capezzolo tra le labbra torturandolo con la ...
    ... lingua. Mi sta facendo impazzire, cazzo! Inizia a succhiarlo, forte, forte mentre non riesco a trattenere gemiti di piacere. Diamine, ha capito qual è il mio punto debole. Nel frattempo con l�altra mano mi tortura l�altro capezzolo a volta lo torce così tanto che mi fa urlare di dolore, ma ad ogni urlo corrisponde uno schiaffo.. quindi meglio se mi trattengo. Lo vedo alzarsi e prendere qualcosa, appena si avvicina noto che sono delle pinze. Delle normalissime pinze di quelle che si usano per attaccare i panni. Si avvicina ancora fino a che la sua mano non è a qualche millimetro dalla mia figa; mi pinza una delle grandi labbra. Non devo urlare, non devo urlare, non devo urlare! Mi mordo il labbro inferiore mentre una lacrima me solca la guancia. Pinza anche l�altro labbro, ma resto zitta, mentre sento un fuoco là sotto. Mi lascia così per qualche minuto, nel frattempo mi mette un collarino e lo guardo quasi supplichevole ma lui mi ignora. Quindi prende un frustino e mi guarda con un sorrisetto sadico. -Tranquilla- mi dice �non ti lascerò segni permanenti, però per qualche giorno credo proprio che non potrai dimenticarti di me- Io sgrano gli occhi, ma lui non lo nota nemmeno. O forse si. Inizia a frustarmi dieci volte su ogni coscia, mentre non riesco a trattenere i gemiti di dolore. Poi passa all�interno coscia, dopo di che comincia il mio incubo: 5 frustate ben assestate sulla mia povera fighetta aperta,altre lacrime mi bagnano il viso.. nonostante ciò mi sto eccitando sempre di ...