Il proibito con la collega
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu
A distanza di 2 uffici dal mio, verso la fine del corridoio, lavorava Pamela, una ragazza in carne e che, a prima vista, non attirava molte attenzioni. Nota di sicuro impatto era comunque il suo prosperoso seno, una sesta almeno, i capelli lunghi biondi e gli occhi azzurri, che spiccavano su un viso dolce e non troppo paffuto, leggermente più piccolo per un corpo sinuoso di 1.70 circa.Pam, così tutti la chiamavamo, la conoscevano in pochi, ossia coloro a cui lei dava confidenza. Decisamente timida, diventava per qualcuno un vulcano di simpatia, battute, pronta ad organizzare eventi fuori dal lavoro, quasi insistente nel volersi incontrare anche dopo le 8 ore canoniche di lavoro. Ad una di queste proposte, accettai: era una festa della birra con concerto di una band della zona, una serata tranquilla e spensierata. Quello fu il primo momento in cui ho potuto conoscerla meglio, passando alcune ore di fianco a lei, seduti sulla panca di legno a bere 3 pinte a testa. Quella serata cambiò il mio punto di vista su di lei: iniziava spesso discorsi sempre con ironia e quando si rivolgeva a me mi fissava dritto negli occhi, lei che nelle mura lavorative abbassava spesso lo sguardo. Ed io ricambiavo, fissandola in quei occhi vivi, sorridenti, gioiosi; ho avuto modo di notare con più attenzione alcuni particolari di lei, come le dita affusolate e le unghie molto curate, in quella occasione con smalto bianco; una fossetta sulla guancia destra quasi impercettibile se la guardavi con ...
... distrazione; e il seno, che non solo gonfiava la sua maglietta ma che a me permetteva di guardarci all'interno ed osservare meglio quella fessura creata dalle sue tette e su cui i miei occhi cadevano puntualmente ogni volta che lei guardava altre persone sulla tavolata.La settimana successiva iniziò tra me e Pam uno scambio di mail durante l'orario lavorativo, una cosa vietata dal regolamento interno ma che a noi intrigava, proprio perché non permesso. Non c'interessava e sfidavamo la sorte, col dubbio che venissimo controllati o che qualcuno notasse un aumento delle mail tra colleghi che fino alla settimana precedente si scambiavano una mail a settimana, a dir tanto.Ed il succo delle mail stava passando ad argomenti sempre più intriganti ed eccitanti. Nessuno sembrava accorgersi del nostro scambio di corrispondenza ed anche i toni si erano alzati, provocandoci vicendevolmente. Si giocava, ci si stuzzicava ed era innegabile che, almeno per me, crescesse la voglia e la conferma era data anche dai pantaloni che si gonfiavano nell'attesa di una risposta o durante la stesura delle mie mail.Eravamo ormai entrati in un tunnel in cui in fondo si vedeva solo una cosa: rendere reali queste provocazioni.Finché non si giunse alla mia domanda esplicita "Secondo me, parli parli ma alla fine non faresti nulla ?""Vuoi scommetterci che saresti tu a dire di no ? Voi maschietti fate tanto i gradassi ma poi, poca sostanza""Io ?! Vediamoci anche adesso, se hai coraggio !""Ok. Ho le chiavi ...